Bonaventura (ph. G.Morini)
Bonaventura (ph. G.Morini)

L'ex centrocampista della Fiorentina oggi all'Al-Shabab in Arabia Saudita ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Serie A ai quali ha spiegato le ragioni del suo addio a Firenze e all'Italia la scorsa estate. Di seguito un estratto. 

L'addio alla Fiorentina e la scelta araba 

Ero combattuto perché volevo una rivincita, avrei voluto giocare di nuovo per la Fiorentina per vincere un trofeo ma dall'altra parte ero veramente esausto. Sentivo di aver dato tutto e di non essere riuscito comunque a vincere nonostante le tre finali. Sinceramente è stato pesante quindi penso sia stato meglio così. Secondo me quando uno ha dato tutto è giusto lasciare e così ho fatto con la Fiorentina. Vedo che la squadra ora ha cambiato ciclo e giocatori, è stata migliorata e può lottare per posizioni migliori. Avevo ricevuto proposte anche dalla Serie A ma mi dicevano tutti di aspettare e quando ho visto le squadre andare in ritiro ho iniziato a innervosirmi perché volevo cominciare anche io, poi mi hanno chiamato qua, dall'Arabia e ho firmato subito

L'ex centrocampista della Fiorentina Giacomo Bonaventura esulta per un gol segnato in maglia viola
Giacomo Bonaventura 

Nel futuro c'è Firenze

La mia famiglia vive ancora a Firenze e penso che andrò a viverci anche io quando smetterò perché sono stato veramente bene e c'è una grande qualità della vita. In più è vicino alle mie Marche dove ho tutti i miei parenti. Firenze è bellissima e sono stato bene sia fuori che dentro il campo, ma come me anche tutti i compagni che ho avuto alla Fiorentina apprezzano la città

L'arrivo alla Fiorentina e il rapporto con Italiano 

Venivo da una società grandissima come il Milan e alla Fiorentina era appena arrivato Commisso, voleva crescere e io avevo già diverse esperienze in A. Non ho avuto problemi ad ambientarmi anche se all'inizio c'era Iachini e abbiamo costruito le basi di ciò che ha fatto Italiano poi. Il mister mi ricordo che arrivò bello deciso con la sua idea di calcio e il primo giorno ricordo che parlammo 10 minuti: capii subito che poteva far bene alla Fiorentina. Ha portato la squadra ad un altro livello e abbiamo conquistato tre finali facendo bei campionati. Avevamo un bellissimo rapporto e ci confrontavamo molto, mi chiedeva opinioni su ciò che pensavo

Il ricordo delle tre finali perse

Quella più pesante è stata la seconda di Conference. Con il West Ham abbiamo fatto una grande partita, avevamo giocato meglio e creato più occasioni ma purtroppo è andata male. Forse con l'Olympiakos eravamo troppo sicuri di vincere e siamo andati con troppa sicurezza. Purtroppo il calcio è così. Sono state comunque esperienze che mi hanno legato con la città e con la tifoseria che non dimenticherò mai

 

 

 

 

 

 

 

Christensen, le prime parole a Salerno: "Grazie per l'opportunità. Voglio tornare in nazionale"
Kouame: ok al Torino ma solo a titolo definitivo. Lo scambio con Sanabria...

💬 Commenti