La Fiorentina ha attirato su di sé le attenzioni di molti addetti ai lavori in questo avvio di stagione, per via del netto cambio di modulo e di filosofia disposto dal nuovo tecnico, Vincenzo Italiano. In particolare, la linea difensiva è passata da 3 a 4 e adesso deve giocare molto più alta. Calciomercato.com ha parlato in esclusiva con Igor, difensore brasiliano classe 1998, protagonista di due partite sulle prime tre giocate dai viola in Serie A.
 
Igor, partiamo così: se tu dovessi descrivere con una parola come si sente lo spogliatoio, così su due piedi, quali sceglieresti?

"Direi semplicemente “bene”. Mi sento bene, ci sentiamo bene, la squadra si sta evolvendo e siamo felici di quello che stiamo portando avanti. Speriamo di continuare su questa strada".

 Sono passati quasi due anni da quando sei arrivato alla Fiorentina. La tua esperienza in viola sta andando come ti aspettavi, meglio o peggio?

 "Vorrei poter dire meglio, ma in realtà avrei voluto giocare di più. Però sto lavorando, sono cresciuto come difensore qui alla Fiorentina, e spero di avere più spazio. So che sono in una grande squadra e ne sono molto felice, aspetto come sempre la mia opportunità".

Direi che meglio del previsto sta andando la Fiorentina: messa in difficoltà la Roma giocando in 10, battuta l'Atalanta, con in entrambi i casi 10 giocatori su 11 dalla passata stagione, terminata al 13esimo posto. Il segreto sono soltanto le idee di Italiano, o è cambiato qualcosa anche in voi?

 "Il Mister ha fatto un grande lavoro, ma quando i giocatori vanno in campo sapendo cosa fare un po’ del merito è anche loro. Siamo uniti, stiamo lavorando per fare quello che ci viene indicato, e in campo si vede che qualcosa è cambiato, la squadra inizia ad andare bene. Credo che il merito sia da spartire fra tutti i componenti della squadra, ognuno ha la sua responsabilità".

Capitolo obiettivi: alla luce dei risultati ottenuti fino ad ora, secondo te le prime sette squadre del nostro campionato sono ancora di un altro livello? Oppure la Fiorentina ha la possibilità e le risorse per raggiungerne qualcuna già quest'anno?

 "Io credo nel lavoro: quando si lavora bene i risultati arrivano. Non ci sono partite facili in Serie A, figurarsi con le prime sette. Dobbiamo tenere i piedi per terra e lavorare con umiltà e senza fretta. Non saprei dove possiamo arrivare in questa stagione, ma con l’atteggiamento che ci mettiamo ogni settimana possiamo davvero fare qualcosa di diverso, per esempio arrivare nella parte sinistra della classifica".

E tu? Se la società vorrà puntare ancora su di te per molti anni, ti vedresti qui a lungo? Adesso le prospettive sono interessanti.

 "Stare qua per tanti anni vorrebbe dire diventare un titolare, quindi sì, sarebbe un sogno per me. E lo sarebbe ancor di più scrivere il mio nome nella storia di questo club. Devo pensare in quest’ottica, perché rimanere qua può voler dire soltanto cose buone per me".

 La difesa alta di Italiano è stata difficile da assimilare? A Roma si vedeva che c'era qualcosa da sistemare ma già a Bergamo si sono visti dei progressi. Ringraziando Terracciano in un paio di occasioni...

"No, non direi che è difficile, il problema semmai è che negli ultimi tempi abbiamo sempre giocato con la difesa a tre. Quando Prandelli è arrivato, l’anno scorso, ha provato a cambiare e a proporre la linea a 4, ma in quel momento la squadra non riusciva ad assimilarla. In estate invece abbiamo avuto del tempo per capire e sbagliare il meno possibile. Questo con l’Atalanta è stato un bel banco di prova, per vedere a che punto è la nostra evoluzione, e direi che abbiamo avuto risposte positive".

 Nastasic è acciaccato, Quarta ha fatto viaggi intercontinentali, tu invece hai lavorato con il Mister dall'inizio della stagione. Igor si sente il centrale titolare di questa Fiorentina? Non abbiamo ancora capito chi possa essere il compagno di reparto perfetto per Milenkovic.

"Ho vissuto momenti diversi qui alla Fiorentina. Quando sono arrivato ho trovato subito continuità di impiego e risultati, poi sono finito in panchina. Per questo ci penso due volte prima di definirmi un titolare: ho imparato che il calcio vive di concorrenza durante la settimana, la decisione spetta al Mister e chi si allena meglio poi gioca nel weekend. Io devo solo continuare a lavorare, perché siamo quattro grandi difensori. Quando sarò scelto, lascerò tutto in campo per la Fiorentina. Questo lo posso assicurare".

 Torniamo un'altra volta indietro nel tempo. Quando sei arrivato alla Spal hai stupito tutti giocando da quinto di centrocampo e facendo un assist meraviglioso dopo un doppio passo a Petagna, contro l'Atalanta. Ecco, quell'Igor lo vedremo mai a Firenze? Per Italiano puoi giocare solo centrale o ti vede anche da esterno? Perché la tecnica ce l'hai eccome...

"Io da piccolo ho sempre giocato davanti, poi ho arretrato un poco il mio raggio d’azione, giocando da terzino o da quinto. Sono sempre a disposizione per aiutare la squadra, se Italiano un giorno mi chiederà di fare il terzino per me non ci saranno problemi: mi piace attaccare, fare assist, avanzare. Però per adesso non è mai capitato, al momento sono un difensore centrale".

La prima partita in viola l'hai giocata subito contro Ronaldo: via lui, via Lukaku, la Serie A è un posto più accogliente per i difensori?

 "Sì, l’ho pensato appena ho saputo dei loro trasferimenti. Sono due attaccanti fortissimi, Lukaku rientra tra i più forti che abbia mai marcato e con Ronaldo non puoi permetterti di abbassare la concentrazione. Rimangono comunque tanti attaccanti forti, non dico di no, ma non vedersi venire incontro Ronaldo e Lukaku fa la differenza".

A proposito: via Ronaldo, via Lukaku… è Vlahovic l'attaccante più forte del campionato italiano?

 "Dusan sta diventando davvero un grande attaccante. Ha già dimostrato tanto e ha iniziato bene. Può fare grandi cose e sì, issarsi al livello dei migliori".

In difesa invece? Quali sono i reparti migliori del nostro campionato a tuo avviso?

 "Noi difensori lavoriamo per questo: perché la gente parli del nostro reparto nei termini in cui io ora parlo dei reparti di Milan e Napoli, che hanno difensori che giocano da tanto tempo assieme. Fanno un lavoro bellissimo con il sistema difensivo, mi piacciono molto".

Sabato c'è il Genoa che ha battuto il Cagliari grazie al tuo ex compagno Fares: possiamo dire che contro Igor non gli sarà così facile segnare una doppietta?

 "Speriamo! Sarà una partita difficile, ma noi stiamo vivendo un momento molto buono. Andiamo a giocare fuori casa, e sarà una difficoltà in più, ma ogni giorno miglioriamo e arriviamo a Genova con entusiasmo e voglia di crescere ancora per fare un grande campionato".

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