Bucchioni: "Aumenta la preoccupazione per Kean. Pradè non può..."
Il noto giornalista ha analizzato la situazione interna alla Fiorentina

Il giornalista Enzo Bucchioni, intervenuto a Radio Bruno, si è focalizzato sul futuro dell'attaccante viola Kean, oltre a commentare l'arrivo di Dzeko alla Fiorentina.
Il parere di Dzeko
Normale che ci siano opinioni contrastanti quando si parla di un calciatore di 39 anni. Pochi calciatori intelligenti come Dzeko, un attaccante di straordinaria saggezza calcistica. Ha sempre fatto tanti gol, anche in Turchia, ma il livello è quello che è. Ha però giocato tantissimo nonostante l’età, è un professionista straordinario. Perchè lo si prende? Per fare il ‘grande vecchio’ e mettere personalità e mentalità, dando poi il proprio contributo in campo in base al bisogno. Chiaro che però non può essere il futuro. Il pensiero corre immediatamente a Giroud e mi viene da pensare che ci sia lo zampino di Pioli, arrivato a fine carriera al Milan e autore di due grandi stagioni. Altro calciatore di grandissima intelligenza calcistica. Pioli ha già in mente come far muovere la Fiorentina e Dzeko in questa chiave tattica diventerà un giocatore importante.

Cosa farà Kean?
Dzeko è un bellissimo contorno. La Fiorentina gli ha offerto 3 milioni, che è pochissimo. Commisso ha detto più volte di averne offerti 6 a Vlahovic. Ora si aspetta il giocatore, la società la sua mossa l’ha fatta… La Fiorentina teme fortemente una partenza, ogni giorno che passa aumenta le preoccupazioni. Kean si è rinvigorito molto dopo questa stagione e potrebbe anche andare a mettersi in concorrenza con altri attaccanti in un top club, andando a prendere un ingaggio molto più alto. Il giocatore può rimanere a Firenze solo per una questione d’affetto. Se partisse andrei a fare un’operazione ‘alla Zirkzee’, quando il Bologna lo prelevò dal Bayern Monaco benché giocasse poco. La Fiorentina deve fare una grande squadra, altrimenti per Pradè la situazione diventa invivibile. Non ci sono più margini di errore. Continuo a pensare che una separazione sarebbe stata la cosa migliore per tutti. Dopo una stagione che l'ha visto andare allo scontro con l'allenatore più e più volte. Con un allenatore come Pioli serve una squadra forte e scelte nette. Vanno risolte anche le questioni Gudmundsson e Dodô, oltre al futuro di Mandragora. Le caratteristiche del nuovo allenatore sono molto diverse da quelle di Palladino.