A La Nazione ha parlato l’architetto Marco Casamonti. Questi alcuni dettagli sul lavoro del Viola Park spiegati da lui:
“Nasce certamente come impianto sportivo, ma pensato nell’ottica di un contesto urbano che si conclude verso la campagna”. E aggiunge: “Rocco Commisso, ascoltando il suggerimento del sindaco di Bagno a Ripoli Casini, ha voluto il Viola Park lì per il vantaggio di tutte le infrastrutture: la prevista tramvia col suo capolinea, il liceo sportivo dove i ragazzi possono andare a studiare. Rocco Commisso è stato bravo nell’accettare l’idea di costruire non con il criterio del massimo risparmio ma con quello della massima qualità. Centoventi milioni in totale. Era molto più economico fare un solo grande edificio, invece di costruire una decina di padiglioni divisi per servizi. A parte quello centrale che ha la forma di una collina artificiale coperta a verde, gli altri edifici hanno il tetto a forma di V per raccogliere l’acqua piovana che finisce in un laghetto artificiale. V sta per viola? Sì, anche. Ma è solo una bella coincidenza”.
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