Per prima cosa, il cognome poi, le sue caratteristiche. Lui si sposava perfettamente al progetto mediatico, all’americana, ideato dalla Fiorentina per pubblicizzare e dare una eco più spettacolare ai nuovi acquisti: accostarli a personaggi dei cartoon. Così Nico è stato il primo. Equazione facile: Speedy Gonzalez. Beh, Nico nomen omen. Soprannome perfetto, soprattutto per questo inizio di stagione.
L’attaccante argentino, tormentato dalla tallonite, ha giocato pochissimo: in tutto 42 minuti in campionato (tre spezzoni) e 104 nei playoff di Conference con il Twente. In totale, nemmeno due partite intere. Ma è stato davvero… Speedy. Ha segnato sia in Europa, nell’andata a Firenze, che in campionato l’altro giorno contro il Verona, dopo essere entrato al 21′ del secondo round. Il suo gol a messo in cassaforte la vittoria della Fiorentina che mancava da esattamente un mese.
Era il 18 agosto, e guarda caso l’ultimo successo è stato proprio quello col Twente dove ha segnato lui. Finalmente Nico Gonzalez “speedy”, ma sopratutto fondamentale. Perché i grandi problemi della Fiorentina sono due: il primo è quello di segnare pochissimo, il secondo è quello di essere spesso prevedibile, soprattutto quando affronta squadre che si chiudono.
L’argentino potrebbe risolverli entrambi, se dopo la sosta, come sembra, tornerà a pieno regime. Perché è l’unico che possiede la rapidità e la fantasia per mettere in difficoltà gli sbarramenti difensivi, oltre al la confidenza con il gol che il resto della truppa viola non ha. I numeri non mentono: in soli 146 minuti totali, Nico è il re del gol della Fiorentina, perché tutti gli altri, Da Jovic a Cabral, Ikonè e compagnia, finora ne hanno segnato soltanto uno a testa.
Ovviamente è un dato relativo, ma la passata stagione, quella della stupenda Fiorentina che ha conquistato l’Europa dopo anni, lo supporta. Perché l’argentino è stato uno dei principali protagonisti, alla sua prima esperienza in Serie A, con sette gol e ben sette assist in 33 partite. L’unico dubbio su di lui resta fisico: quel problemino ai talloni (da Achille in poi, il problema degli “Speedy”), che si ripresenta troppo spesso. Ma stavolta la Fiorentina ha voluto preservarlo proprio per presentarlo guarito e in gran spolvero alla ripresa del campionato.
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