Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC, ha parlato quest’oggi di quelle che sono le prospettive di ripresa del calcio italiano. Ecco le sue parole: “La proposta per il nuovo protocollo? Si stanno facendo passi in avanti e tutti stiamo remando dalla stessa parte. Rimangono tuttavia le criticità per la ripresa del campionato se le norme dovessero restare queste: non tutte le squadre di A hanno le strutture dove tenere in ritiro un inter gruppo di calciatori. E’ stata accolta la nostra richiesta di evitare il ritiro. Abbiamo adesso la responsabilità di farci trovare pronti e l’aver migliorato il protocollo sono dei segnali positivi. Adesso bisogna iniziare a guardare in avanti, verso gli altri protocolli: riprendere il campionato è una cosa del tutto diversa. Paura di contagio? Ci sono sensibilità differenti, come in tutte le categorie: la paura ce l’abbiamo tutti. La ripartenza della Serie A il 13 giugno e il rischio infortuni? Questo è un aspetto penalizzante: non tanti calciatori sono abituati a rimanere fermi per così tanto tempo. La ripartenza o il 13 o il 20 consentirà comunque un minimo di preparazione ai tesserati. Il taglio degli stipendi? Ogni società è diversa dall’altra: non credo che alla Fiorentina, che non è ancora arrivata a una decisione, non ci sia un clima sereno per questo motivo. L'allungamento dei contratti? Non ho novità: la FIFA ci dice che se la stagione fosse prorogata i contratti avrebbero lo stesso valore”.
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