In base a quanto riportato da la Repubblica, la Covisoc (Commissione di vigilanza sulle società di calcio) ha inviato al Procuratore della Figc Giuseppe Chinè, oltre che per conoscenza anche al presidente Gravina, una relazione sulle plusvalenze degli ultimi due anni. Per l’organo di vigilanza che monitora i bilanci, quegli affari sembrano incidere in modo significativo sui conti, evidenziando delle criticità. In particolare, quegli scambi in cui sono entrati calciatori valutati cifre significative senza una reale ragione sportiva. Nella maggior parte dei casi, una delle società coinvolte è la Juventus (sullo stesso tema si è mossa la Consob): i trasferimenti interessati sono 42, ma in particolare ci sono 21 calciatori scambiati per 90 milioni. Operazioni che però hanno fatto circolare realmente poco più di 3 milioni, producendo benefici a bilancio per il club bianconero di oltre 40. Ci sono poi anche gli affari con l’estero: Pjanic-Arthur col Barça, Cancelo-Danilo col City, cifre elevate per giocatori però di prima fascia. Ma come stabilire se il valore di uno scambio è congruo? Uno scoglio su cui si sono arenate anche le indagini della procura di Milano del 2018 su Inter e Milan. Ora la palla passa a Chinè.
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