Era il 10 novembre del 1931. Allo Stadio Giovanni Berta (ora Artemio Franchi) si giocava la settima giornata della Serie A 1931-32. La giornata che sancì il primo confronto tra Fiorentina e Lazio.
L’arbitro che diresse il match fu Raffaele Scorzoni della Sezione di Bologna. Nella sua carriera da Direttore di Gara non sfoderò mai il cartellino giallo, mentre, invece, per dimostrare che la mano nel taschino l’avesse pesante, 31 cartellini rossi e 47 penalty fischiati in 281 direzioni totali.
Il Presidente di quella Fiorentina era Luigi Ridolfi. Figura di spicco dell’aristocrazia fiorentina degli anni ’20.
Infatti, fondò l’Associazione Calcio Fiorentina nel 1926 e il Maggio Musicale Fiorentino. Costruì lo stadio in cui si disputavano le partite casalinghe della viola (Stadio Giovanni Berta). Dal 1942 fino al luglio 1943 fu Presidente FIGC.
L’allenatore era Hermann Felsner. Austriaco, quindi influenzato, nelle sue idee calcistiche, dalla Scuola Danubiana. Raggiunse il suo apice a Bologna, col quale aveva vinto, a quei tempi, 2 dei 4 campionati italiani che fanno parte del suo palmarès. Al contrario, con la Fiorentina non ebbe molta fortuna: nella Serie A 31-32 raggiunse il quarto posto e la stagione successiva il quinto.
Dunque, ci si deve immaginare il football che quella viola esprimeva, come tecnico, atletico e minuziosamente tattico.
Formazioni:
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo I, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini III, Petrone, Galluzzi, Rivolo. All. Felsner.
LAZIO: Sclavi, Mattei II, Del Debbio, Rizzetti, Furlani, Serafini, Guarisi, Malatesta, Spivach, Castelli, De Maria. All. Barbuy.
Il match terminò 2-0 per la viola che si impose con la doppietta di Pedro Petrone. Attaccante uruguaiano nato a Montevideo l’11 maggio del 1905. Fu il primo calciatore straniero ad indossare la maglia della Fiorentina e il primo straniero ad essere Capocannoniere della Serie A a girone unico. In Italia, con la maglia gigliata, totalizzò 37 reti in 44 presenze nel complessivo. Centravanti fisico, rapido e tecnico. Viene ricordato per la sua velocità e per le sue ottime doti balistiche: correva i 100 m in 11 secondi e, nel Nacional in Uruguay, arrivò persino a segnare una rete da centrocampo.
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