
Le esperienze di Montella e Prandelli, ma anche quelle di Pradè, Badelj e Borja Valero, insegnano che chi ritorna non ha mai ripetuto quanto fatto alla prima avventura, ma Iachini non può permettersi di sbagliare
A Firenze è tutto pronto per il Iachini-bis. Il tecnico marchigiano è pronto a riprendere in mano la squadra per condurla alla salvezza, quattro mesi dopo la sua prima avventura. La classifica dice 29 punti in 28 partite, 10 partite al termine e quello che aspetta l’allenatore sarà un serrato forcing finale. Rispetto a quando ha lasciato la squadra a novembre Iachini trova un margine di 7 punti dal Cagliari terzultimo e un cannoniere come Vlahovic, sbocciato grazie a Prandelli. Il ritorno del tecnico marchigiano sulla panchina viola coincide con il sesto ritorno in quasi due anni (tra calciatori, tecnici e DS), e la preoccupazione di tutti è che ripeta l’andamento di quelli che lo hanno preceduto. Iachini però rispetto agli altri non può proprio permettersi di sbagliare perchè fallire, a +7 dalla zona pericolosa e a 10 gare dal termine, vorrebbe dire suicidarsi calcisticamente e nessuno di noi auspica questa cosa. Noi auspichiamo al mister di raggiungere il prima possibile la quota salvezza che vorrebbe dire invertire una volta per tutte la tendenza dei ritorni che, a Firenze, si è capito che sono altamente controproducenti. Se lo capissero anche Commisso e Barone…