Sono ben otto i cambi effettuato in Europa nelle rispettive partite rispetto alla precedente gara di campionato dalla Lazio di Sarri e dalla Fiorentina di Italiano. Sarebbe da ricercarsi in questo eccesso di turnover la causa che ha provocato due fatali sconfitte alle due italiane, secondo il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli.

Entrambe le compagini - si legge nel suo editoriale - sono state prese a pallate in Europa League e in Conference da avversari che, invece, hanno preso l'impegno terribilmente sul serio.

In particolare, Italiano, prosegue il direttore, non sa più a che santo votarsi. Dall'inizio della stagione, la Fiorentina ha vinto una sola partita su sei in campionato (contro la Cremonese, al debutto, galeotta la papera di Radu) e una su quattro in Conference (contro il Twente nell'andata del preliminare). La Fiorentina ha Cabral e Jovic, ma non segna: 3 gol in 420' di Serie A; 2 in 360' in Europa. 

La Fiorentina - chiosa - patisce il dualismo Gollini-Terracciano e i risultati si son visti, nella notte da tregenda vissuta dall'ex Tottenham.

La Fiorentina è l'ombra della squadra rimirata nell'ultima stagione, quando ha riguadagnato una competizione Uefa dopo cinque anni di attesa. In campionato, la Lazio, settima con 11 punti, a tre dalle vetta, sta decisamente meglio della Fiorentina, undicesima a quota 6. Ma il 5-1 patito in Danimarca equivale a cinque schiaffi alle ambizioni biancocelesti. Quanto ai viola, Italiano deve serrare i ranghi e fare scelte finalmente definitive. È tempo di scendere dall'altalena.

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