Nicolò Fagioli è rinato a Firenze. Con Motta a Torino era stato messo ai margini del progetto, giocando una manciata di minuti verso la fine delle partite. Tra i vari problemi di Thiago Motta, la Gazzetta dello Sport sottolinea anche come, con la partenza per Firenze di Fagioli, il tecnico bianconero non lo abbia chiamato neanche per salutarlo.
Fagioli sembrava aver conquistato la Juventus e Thiago Motta nella notte di Lipsia, quella della rimonta bianconera e del piacentino in versione Modric. Invece, pian piano, Nicolò finisce ai margini e con Motta il rapporto diventa freddo. Sempre meno minuti, sempre più panchina. Nelle ultime ore del mercato di gennaio arriva il trasferimento alla Fiorentina. Fagioli riceve la telefonata di Allegri, ma non quella di Thiago Motta, con cui si lascia senza salutarsi. E domenica… ecco la sua rivincita.
Palladino gli ha dato fiducia totale e lo ha definito «un campione», sapendo di poter contare su di lui per più ruoli: trequartista, regista, mezzala.
La società ha la stessa stima per lui e sta pensando di riscattarlo a prescindere, anche senza obbligo. Ricordiamoci che Fagioli è arrivato a Firenze con la formula del prestito oneroso a 2,5 milioni e obbligo fissato a 13,5 più 2,5 di eventuali bonus. L’obbligo scatterebbe al raggiungimento di un piazzamento europeo, ma i viola potrebbero prenderlo comunque.
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