Edin Dzeko (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images via One Football)
L’ex portiere del Genoa Silvano Martina, ha parlato di vari temi alla Gazzetta, tra cui Dzeko e Antognoni. Di seguito le sue parole.
“Abitavamo a 150 metri e giocavamo a pallone insieme con il padre di Edin. Anni dopo il Milan trattò Edin e pensai che fosse suo figlio: chiamai Mito e riprendemmo l’amicizia. Nel 2015, Sabatini mi dice che ha bisogno di un attaccante forte se no a Roma l’avrebbero massacrato. Propongo Dzeko, si accende una sigaretta, aspira e mi dice: ‘Chiamalo, lo compro’. Edin era a Spalato, io e Walter partimmo in auto da Milano per chiudere”
“Non mi disturba né mi sorprende. Antognoni si comportò da gran signore. Mai avrei potuto fargli del male apposta: la palla picchia sulla riga dell’area, lui punta a scavalcarmi, scivola e arriva l’impatto tra la mia gamba e la sua testa. Fu l’unico caso al mondo in cui un atleta andò a processo e c’era un pubblico ministero che era più tifoso viola che pm. Io ero solo dispiaciuto, e tantissimo, per un mio collega L’arbitro nemmeno fischiò fallo. Non ero abituato a tutto quel clamore, la settimana dopo in allenamento ero inguardabile, tanto che dissi a Gigi Simoni di lasciarmi fuori. Lui rispose mandandomi in campo”
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