Quanto segue, è quanto riporta la Gazzetta.it che si sofferma sulla possibile strada che viola percorrere la Juventus: il dialogo. Una parola usata non a caso da Francesco Calvo, il Chief Football Officer della Juventus, subito dopo la decisione del Collegio di garanzia dello sport presso il Coni sul -15 in classifica

Il ricorso della Juve è stato accolto parzialmente, ma la conferma delle condanne di quelli che erano i vertici del club (da Agnelli ad Arrivabene, passando per Paratici e Cherubini) non è un buon segnale per il futuro. Tanto che sul secondo filone, legato alle due manovre stipendi e ai presunti illeciti con gli agenti in società stanno riflettendo anche sulla possibilità di chiedere alla Procura un patteggiamento.

La difesa può chiedere il patteggiamento prima o dopo il deferimento, se non sussiste la recidività. Nel primo caso, da codice di giustizia sportiva, la pena subisce uno sconto della metà e ad autorizzare la richiesta, su indicazione dell’accusa, è il presidente della Figc. 

Nel patteggiamento c’è una sostanziale trattativa per trovare un accordo sulla pena. Uno scenario, per ora, solo ipotetico. Ma la Juve non è recidiva? 

Le ipotesi di reato sono molteplici e, tra l’altro, uno può essere visto come la semplice prosecuzione dell’altro.

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