Italiano (ph. G.Morini)
Italiano (ph. G.Morini)

ll giornalista sportivo Ernesto Poesio è intervenuto in merito alla sonora sconfitta subita ieri dalla Fiorentina nella finale di Conference League, vinta dall'Olympiakos. Ecco la sua analisi riportata sulle pagine del Corriere fiorentino.

Il ciclo di Italiano si chiude così, con quello che se non è un record negativo poco ci manca e che in fondo non rende giustizia a un allenatore che in queste tre stagioni ha portato la squadra a disposizione al di sopra dei propri limiti. A pochi metri dal cambiare la storia, e dal mettere le basi per un futuro più ambizioso e solido (sportivamente parlando), la Fiorentina è caduta ancora, piegata dalla malizia e dai colpi dei giocatori dell’Olympiacos

La Fiorentina da favorita a sconfitta

Un finale per certi versi inaspettato perché erano i viola, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno contro il West Ham, a presentarsi sul campo dell’Agia Sophia con il ruolo di favoriti. Ma le previsioni vanno trasformate in realtà, così come i sogni. Quello di Vincenzo Italiano e dei tanti giocatori che lasceranno Firenze tra poche settimane era quello di salutare da vincenti, per regalare e regalarsi la chiusura perfetta di un ciclo che forse avrebbe potuto dare di più se supportato fino in fondo nel modo adeguato, anche dalla società con le scelte di mercato. Lo sa bene lo stesso allenatore che anche per questo ha deciso che la sua avventura fiorentina doveva dirsi conclusa. Questione di orizzonti e prospettive e soprattutto di dimensione che, nel caso della Fiorentina, rischia ora di congelarsi con l’ennesima stagione da disputare in Conference (ancora più svuotata di avversari di valore visto che la nuova formula non prevede le retrocessioni dall’Europa League) che porterà via tante energie a una rosa che difficilmente sarà molto più competitiva dell’attuale. Un rischio visto che club come il Bologna (dove non a caso allenerà probabilmente lo stesso Italiano la prossima stagione) sono invece in ascesa, mentre altri come l’Atalanta sono ormai stabilmente di caratura superiore rispetto al club di Commisso

La delusione di Firenze

 Non le ali di folla per le strade di Firenze al loro passaggio, non il pullman scoperto che era già stato prenotato per oggi e che invece resterà in garage, simbolo di un’altra grandissima occasione mancata. Il pericolo è che adesso la delusione che ieri sera era tangibile dallo stadio di Atene fino a quello di Firenze dove in 30 mila sono stati costretti a ripiegare mestamente le loro bandiere, prenda il sopravvento su tutto l’ambiente viola. E che il prossimo ciclo parta già con l’esigenza di dimostrare qualcosa in più fin da subito, lo scenario peggiore per l’allenatore (Palladino resta il candidato più probabile) che si troverà a dover ricostruire. Non solo. Anche la situazione societaria dovrà essere chiarita il prima possibile. Quello che però la Fiorentina non può permettersi è disperdere la vicinanza che ancora una volta Firenze ha dimostrato nei confronti della propria squadra e che avrebbe meritato certamente un altro finale. Ed è questo, il rapporto con Firenze, su cui il club è chiamato a dare una svolta evitando i continui conflitti (anche a livello istituzionale) che hanno caratterizzato questi primi cinque anni di gestione Commisso. Perché si vince e, purtroppo si perde, tutti insieme. Una lezione dura da non dimenticare ribadita anche ad Atene in una partita infinita e tristemente indimenticabile

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Nuovo logo stemma Fiorentina ACF giglio

 

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