Sulle colonne odierne de Il Corriere Fiorentino Roberto De Ponti ha analizzato il tema legato allo stadio Franchi. Ecco una parte del suo pensiero: “Se questo stadio non s’ha da fare, come ormai sostengono in tanti, da Bruxelles a Campo di Marte passando per Roma, allora sarà il caso di rassegnarsi al fatto che Firenze un nuovo Franchi non ce l’avrà mai, salvo poi lamentarsi come abitudine di un impianto non più all’altezza dei tempi, da tempo. Resta da chiedersi chi lo voleva davvero, un nuovo stadio comunale all’interno della città, perché oggi pare che a difendere l’operazione sia rimasto il solo Nardella. Il nuovo Franchi, si trova in questo momento in mezzo a una tempesta perfetta. Finanziato dal governo Draghi e da fondi dei ministeri della Cultura e degli Interni, lo stadio non è mai piaciuto al governo attuale. Fondamentalmente lo stadio di Firenze non interessa nemmeno ai burocrati dell’Europa. In tutto questo, stritolato in un gioco di potere ben più grande di lui, rimane Dario Nardella con il suo stadio virtuale, per quanto già finanziato sulla carta dallo Stato italiano. Il rischio è quello di trovarsi con un progetto finanziato per tre quarti ma senza possibilità di portarlo fino in fondo. E a questo punto il protagonista principale della vicenda potrebbe rivelarsi Rocco Commisso, che su una cosa di sicuro avrebbe ragione: in Italia non si può fare nulla, nemmeno quando i soldi sono già stanziati e messi a bilancio. Il proprietario della Fiorentina, che finora è rimasto alla finestra, potrebbe fiutare l’affare”.
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