Carlo Sorrentino stamane scrive nelle pagine de La Repubblica Firenze, un frame del match di settimana scorsa tra Fiorentina e Milan ricordando Astori: “Mi ha molto colpito la commozione ben evidente nei volti e nelle lacrime dei tanti tifosi inquadrati la scorsa settimana allo stadio Franchi, quando – al minuto 13 – la partita fra Fiorentina e Milan si è interrotta per ricordare Davide Astori, nel giorno del quinto anniversario della sua scomparsa. Tutti qui a Firenze ricordano quel 4 marzo di 5 anni fa. Ma quella sincera commozione dopo 5 anni dice qualcosa di più profondo. Esprime il bisogno d’appartenenza che è in ciascuno di noi. Spesso si ironizza – forse a ragione – sull’esagerata centralità del calcio nella vita di molti italiani. Eppure, per moltissime persone 11 ragazzi che corrono dietro un pallone hanno finito per catalizzare un bisogno insopprimibile d’identificazione. Non soltanto, e banalmente, con quei ragazzi, con i colori che rappresentano, ma con tutti coloro che abbracciano tale passione. È il bisogno di comunità, per noi – fortunatamente – ineludibile; ancor più necessario, sebbene spesso lo neghiamo, nelle nostre società individualizzate”.
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