Foto di Giacomo Morini ©
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Per la seconda volta in stagione la Fiorentina è uscita dal campo sommersa da una pioggia di fischi. Oltre ai mugugni dei sostenitori viola, bisogna anche segnalare che sia durante il match perso contro il Torino, che dopo il triplice fischio, i tifosi viola inneggiavano il coro “Meritiamo di più”.

Probabilmente una legittima protesta, almeno per una parte (estesa) della tifoseria che dall'addio dei Della Valle a oggi, ha scelto di rinnegare ogni pensiero critico. Perché se la Fiorentina è arrivata al punto in cui si trova, non si può certo dire che siano mancate le avvisaglie. 

Tutto forse è nato dalla cessione di Chiesa prima e Vlahovic poi, decisioni prese dal club sulle quali sarebbe stato più proficuo un atteggiamento di critica invece di accettare e rilanciare (spesso con insulti) lo schema del «Con Rocco o contro la Fiorentina» imposto dalla società per distrarre dai propri errori. 

Una strada studiata dal reparto comunicativo viola che ha inquinato il dibattito attorno alla Fiorentina, trasformando in “nemici del popolo” chiunque eccepisse, che si trattasse di alcuni giornalisti (tra cui questo giornale) oppure di figure intoccabili come Prandelli, Antognoni e, per ultimo, Batistuta. Tutti colpevoli di non partecipare a immotivati peana mentre la squadra si indeboliva nonostante il ritorno in Europa. Quel «meritiamo di più» insomma non può essere una sorta di indulto morale. Dovrebbe semmai rappresentare l’inizio di un dibattito serio sulle domande che il club ha eluso troppo spesso: qual è il progetto tecnico? Quali sono le intenzioni della proprietà? Gli errori commessi sono stati compresi e saranno ammessi? Esigere le risposte sarebbe un vero cambio di passo. Molto più di un coro.

A riportarlo è il Corriere della Sera.

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