Ferrara
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"Il frigo è pieno ma non c'è la corrente": con queste parole Benedetto Ferrara descrive l'attuale situazione in cui si trova la squadra di Vincenzo Italiano. Ferrara, nell'edizione odierna de La Nazione, ha scritto un commento volto ad analizzare le prospettive verso cui si sta dirigendo la Fiorentina in questa fase della stagione. All'interno del suo intervento, il giornalista ha espresso anche la sua vicinanza alle famiglie e ai colleghi delle vittime del drammatico incidente avvenuto ieri mattina presso il cantiere Esselunga in Via Mariti. 

 

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Le dichiarazioni del giornalista Benedetto Ferrara

 



Di seguito il commento del giornalista Benedetto Ferrara su La Nazione di oggi: C’è qualcosa che non quadra. Quindi iniziamo a chiamare il tecnico del frigo, che sarà anche pieno, ma se non funziona la corrente c’è il rischio che tutta quella roba vada a farsi benedire. Evitiamolo. Adesso si va a Empoli. La inimitabile emozione della FiPiLi. Loro non sono il Bologna, però Nicola ha risistemato un po’ le cose e l’ambiente è carico, mentre Italiano passeggia nervoso sulla strada di un inizio 2024 depressivo. […] il passaggio dai sogni Champions al rischio mediocrità è stato più veloce di Bolt: un lampo nel buio, un po’ come un gol di Nzola, ragazzone che nel frigo c’entra a malapena."
Ferrara ha inoltre aggiunto: "Ma se Nico sparisce dal gioco chi è capace di far paura agli avversari? Mettici anche Arthur a mezzo servizio e la crisi esistenzial-contrattuale di Bonaventura e tutto il resto diventa noia. Tra l’altro il procuratore di Jack non è che abbia dato una grande mano al suo assistito dicendo che alla Fiorentina sono permalosi. Sono frasi segnate sul libro nero e ci sta che la prossima volta lo lascino fuori dal Viola Park. Che poi è come dire che non ci sono più le mezze stagioni, che Venezia è bella ma non ci vivrei, che Batistuta era più forte del Tanque Silva. Bella scoperta. Adesso è il momento giusto per capire se la roba in frigo sta andando a male oppure se oltre alla permalosità di qualcuno, c’è chi tira fuori quella medicina formidabile chiamata orgoglio. Perché sennò finisce che è stato Nardella a dimenticarsi che Orsolini è mancino, un opinionista cattivo a sbagliare i movimenti del fuorigioco, le polemiche sullo stadio a confondere la squadra”.

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