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CUORE E INGENUITA’

Cuore e ingenuità. Questo il riassunto del punto conquistato dalla Fiorentina contro il Torino.

Gli uomini di Prandelli partono bene, con la solita buona manovra, soprattutto sulle fasce, e l’altrettanta, purtroppo, solita evanescenza in zona gol. Sul finire del primo tempo, il Torino prende le misure, la difesa viola fa fatica a coprire i movimenti alle spalle di Zaza, e i vecchi fantasmi sembrano destinati a tornare. Fortunatamente, i granata sono altrettanto poco incisivi. Dove non arriva la scarsa cattiveria delle due squadre poi ci pensano i legni. Risultato? Si va all’intervallo con un palo a testa e reti inviolate. La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo. Ora la scarsa mira, ora il fuorigioco (quello che annulla un gol a Vlahovic), e il risultato non si sblocca. Al 61′ Castrovilli stende Lukic al limite dell’area. Di Bello estrae il giallo, ma il Var lo richiama: rosso e viola in 10. Gara finita, si potrebbe pensare. E invece è appena cominciata. 6 minuti dopo Ribery e Bonaventura inventano una azione da manuale del calcio, con il francese che supera Sirigu e porta inaspettatamente in vantaggio i gigliati. Quattro minuti più tardi, è Milenkovic a cambiare ancora le carte in tavola, questa volta per il Torino. Il serbo va muso a muso con Belotti e Di Bello estrae di nuovo un cartellino rosso. Fiorentina in 9. Prandelli le prova tutte per difendere il risultato. La Viola corre, soffre, si sacrifica, difende, e il Torino colpisce un nuovo legno che è solo l’antipasto del pareggio granata. All’88 Belotti sbuca alle spalle di un Pezzella non in serata ed è 1 a 1. Tiene, la Fiorentina. Il Torino spinge, ma l’assedio granata non riesce più a sfondare. Finisce in parità. E’ un punto d’oro per i viola, visto l’andamento della gara. Perché si, da un lato la serata viola è stata tradita proprio da Castrovilli e Milenkovic, leader e talenti indiscussi. E se è vero che si può recriminare un Di Bello eccessivamente fiscale, è innegabile l’ingenuità e l’eccessiva irruenza dei due giovani viola, appassionati, vogliosi di portare a casa il risultato, e per questo colti in fallo in un momento in cui viste le polemiche post Milan – Inter era lecito aspettarsi un eccesso di zelo. Dall’altra però c’è il cuore dei ragazzi di Prandelli. Quello di una Fiorentina che sino all’ultimo ha  cercato di resistere, difendere il risultato, e che in nove non si è piegata. Di Ribery che ancora una volta si dimostra campione assoluto. Se due punti in classifica son andati persi per strada, diversi son stati guadagnati in morale e consapevolezza. E chissà che questo pareggio riesca dove la vittoria contro la Juventus non è bastata:  una squadra che batte i campioni d’italia e riesce a non perdere in 9 può e  deve ambire a più del dodicesimo posto. Ora la Fiorentina deve crederlo.

Beatrice Canzedda

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