La società, per far liberare Stefano Pioli, sta lavorando soprattutto sul piano della diplomazia. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.
L’idea contrattuale del club per l’ex tecnico viola
Sono le due parole-chiave per arrivare a Stefano Pioli che è il primo nome, in ordine di preferenza, per la panchina viola della prossima stagione. L’allenatore ha dato fin da subito il suo gradimento al ritorno a Firenze però, dopo essersi scelti, ci sono altre mosse da fare prima di ritrovarsi. L’idea sarebbe un accordo di due anni (più opzione sul terzo) a circa 3 milioni di ingaggio a stagione.

Primo ostacolo per liberare Pioli: la burocrazia
Per arrivare a una soluzione il primo ostacolo è pura burocrazia e cioè Pioli deve aspettare il 3 luglio per accasarsi altrove visto che c’è un regime fiscale agevolato per chi lavora e abita in Arabia, ma deve farlo per almeno sei mesi più un giorno. Quindi su 365 giorni del 2025 serve contarne 183 per superare il limite e dal primo gennaio si va al 3 luglio. Ma non è la tempistica finanziaria il problema principale perché ormai mancano poche settimane alla scadenza e comunque i viola si sarebbero radunati intorno al 12/13 luglio.