Dragowski 5,5 – Il biglietto da visita è la parata cruciale sul pallonetto di Vlahovic. Tuttavia, l’uscita dai pali costituisce ancora una volta la sua più grande limitazione. Ciò questa sera è valso l’ennesimo gol subìto: un vero peccato.
Venuti 6 – La prestazione è fluida e scevra di sbavature. Guadagna anche un calcio di punizione pericoloso da limite dell’area per i suoi. Gioca con la testa libera – finalmente – e si vede. Sost. da Callejòn 5,5 – Italiano lo schiera per rinvigorire l’azione offensiva dei suoi, ma dallo spagnolo arriva solo un cross degno di nota per più di venti minuti: troppo poco.
Quarta 6 – I suoi interventi su Morata e Vlahovic a metà primo tempo sono più che fondamentali. E’ anche pericoloso sotto porta, i suoi colpi di testa sono da tenere sempre d’occhio: solo un grande Perin gli nega la gioia del gol. Stremato a fine match, gli si può perdonare la non-marcatura sul fresco Cuadrado sul 2-0.
Igor 6 – Lo scontro andato in scena con Vlahovic si può definire alla pari, anche se del brasiliano si è apprezzata molto di più la prestazione difensiva offerta nella gara di andata.
Biraghi 6 – Va bene l’attimo fuggente dell’azione, ma colpire un pallone di testa nella propria area di rigore, anziché sull’esterno, è un suicidio: detto fatto. Tuttavia, la precisione su calcio di punizione rende bianchi i visi degli spettatori casalinghi allo Stadium. Se quella palla fosse entrata…
Torreira 6 – Il primo tempo è stato interpretato con la giusta, e solita, fisicità. Pure il giropalla è pulito, ma una botta lo costringe all’uscita anzitempo. Sost. da Amrabat 6 – Non soffre particolarmente lo scontro fisico con Zakaria e Rabiot a beneficio di un discreto giro palla: ma non basta. Qualche palla verticale in più sarebbe stata gradita.
Duncan 5,5 – Ripete gli stessi errori commessi contro il Venezia alla scorsa gara: troppo confuso e indeciso sui palloni. Italiano lo redarguisce nell’intervallo e nella ripresa arriva qualche verticalizzazione: ma ormai è troppo tardi. Sost. da Maleh S.V.
Ikoné 5,5 – Lo scontro con Rabiot è, purtroppo, impari sin dal fischio d’inizio. Soffre particolarmente il francese e non riesce a far girare bene il pallone in una posizione (c’è da dirlo) più che inedita per lui: quello della mezzala volante. Sost. da Piatek S.V.
Nicolas Gonzalez 6 – Gioca troppo defilato e si inserisce raramente sull’interno anche a causa del pressing asfissiante di Alex Sandro. C’è da considerare, a onor del vero, che gioca titolare da più di un mese: un po’ di riposo non sarebbe guastato nelle ultime partite.
Cabral 6 – Viene servito pochissime volte nell’arco del match, ma non appena ha una palla a disposizione si mostra pericoloso. Perin è chiamato a fare gli straordinari per arginare alcuni flash del brasiliano: come fossero su un calcio balilla.
Saponara 6 – Si scambia ripetutamente di posizione con Ikoné – spesso a vuoto – e la forza fisica spesa è notevole. Di conseguenza, la lucidità palla al piede viene meno e non crea particolari pericoli sulla propria corsia. Sost. da Sottil 5,5 – Entra e con la solita esplosività cerca di far danzare l’avversario sul posto. Tuttavia, solo dribbling e qualche cross abbozzato: nulla di più.
Italiano 5 – Per sopperire alla mancanza di Castrovilli si inventa Ikoné mezzala e volto ad una singolare staffetta con Saponara in orizzontale. Un esperimento – fallito – che, magari, si poteva eseguire meglio in altre partite: non alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus. L’inserimento di Callejòn a gara in corso come falso terzino risulta poco comprensibile. Lo spagnolo, vistosamente arrugginito, non apporta granché al match.
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