Massimiliano Mirabelli: Caso Vlahovic uguale ad altri in Italia? Kessie è uno dei centrocampisti più importanti in giro ed ha una situazione analoga. Come Vlahovic o Insigne al Napoli. Si sta vivendo di queste problematiche ed è un peccato. Mi metto nei panni delle società. Quando perdi i giocatori a zero è un danno. Anche io mi sono trovato con tantissime scadenza da scontare al Milan e ho avuto la fortuna di non perdere nessun giocatore. E capisco il problema che avete a Firenze in questi giorni. Pur sapendo lui stesso di avere una società ed una proprietà importanti. Ritengo la Fiorentina un club importante ed appetibile per calciatori europei. Vlahovic lo sa e ci dovrà pensare bene. Firenze l'ha accolto giovanissimo. L'ha coccolato e fatto crescere. Il problema è che purtroppo ci sono regole, oggi come oggi, che fanno sì che i procuratori facciano la voce grossa. Quando capitano situazioni del genere i procuratori sono i padroni del calcio. E non deve essere così, i padroni sono altri come Commisso o altra gente che fa girare i soldi. A Firenze dai tempi di Baggio, poi Bernardeschi, poi Chiesa… ACF non può essere quel tipo di società che non appena esplode un giocatore lo deve dare via. Ma se c'è il rischio di perderlo a zero… Così facendo però viene meno la possibilità che il club stesso possa crescere. Quest'anno grazie al grande lavoro di Italiano guardiamo le partite e ci divertiamo. Anche quando perde non meritatamente, diciamo. Affronta tutte a viso aperto. Quindi è giusto che la Fiorentina riesca a trattenere i propri campioni. Commisso ha alzato la voce? Ne ha tutte le caratteristiche per farlo. Come mai ci sono queste regole? Io credo che bisognerebbe cambiare solo quelle sui procuratori. Ci sono delle situazioni che danno pieno potere agli agenti e loro lo esercitano perché le norme gliele consentano. Ed è normale che a quello di Vlahovic convenga farlo andare altrove piuttosto che alla Fiorentina. Se non si cambiano, di casi come Vlahovic ne avremo altri. Ma comunque le società hanno ancora potere. Quando ero al Milan, tra i tanti giocatori in scadenza, quello più emblematico fu Donnarumma. Rinnovammo il contratto e non pagammo le commissioni che chiese qualcuno. Quindi le società possono ancora dire la propria in queste situazioni, serve soltanto trovare il coraggio. Il buon Commisso ha già messo tanti soldini e magari un giorno potrà anche stancarsi di queste cose. A Firenze come da altre parti in Italia. Era già dal precovid che avevamo difficoltà economiche nel sistema calcio italiano. Bisognerebbe chiedersi perché certe cose non cambiano. Evidentemente bisogna scoperchiare qualcosa. Se fosse semplice da risolvere, come mai non si fa nulla? Bisognerebbe chiederlo ai piani alti”

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