Jack Bonaventura e Fiorentina è una storia che ha funzionato per diversi motivi e Marco Bucciantini ha voluto spiegarlo alla Gazzetta dello Sport, soprattutto commentando il suo grande inizio di stagione:

Detto qualcosa di lui, va detto che a Firenze ha trovato almeno tre situazioni sartoriali: arrivando dal Milan, ha avuto agio nell’essere collocato fra i titolari, i titolarissimi, situazione di comfort che un giocatore di presentimento come lui deve poter vivere per sentirsi d’un meccanismo e per poterlo dunque scardinare. Poi, con il benedetto arrivo due anni fa di Vincenzo Italiano, s’è trovato in una squadra che vuole e lotta per chiudere il campo in avanti, nella metà campo dove Jack si esalta, accorciando la fatica tipica della mezz’ala, e volendo semmai un continuo smarcamento nel fitto del gioco, ma come detto Bonaventura non chiede di meglio. Infine, è diventato decisivo e raro nel momento in cui il tecnico ha voluto disallineare gli interni di centrocampo, teorizzando la presenza d’un trequartista: Bonaventura e Barak permettevano questo pensiero un passo oltre alle abitudini ma il nostro azzurro consentiva a Italiano una connessione più pulita con gli altri giocatori. Le squadre che giocano bene, che producono, che funzionano sono ideali per tutti, aiutano tutti a migliorare

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