La seconda giornata di campionato è alle porte, e la Fiorentina si prepara ad affrontare il suo primo match interno di questa stagione di Serie A. Dopo aver affrontato la Roma all’Olimpico, la viola sfiderà il Torino di Ivan Juric tra le mura amiche del Franchi. Oggi spazio alla conferenza stampa del mister della Fiorentina: ecco le dichiarazione rilasciate da Vincenzo Italiano e riportate dalla nostra redazione:
Cosa aggiungono i nuovi arrivati come Torreira? Può giocare insieme a Pulgar in un ipotetico 4-3-3?
Penso poco di Torreira per il momento, si è allenato ancora poco. Ha dinamismo, carattere, si è aggiunto un grande giocatore al nostro centrocampo. Ci vorranno delle settimane per integrarsi, conoscere i compagni e caprie gli schemi, ma so che un giocatore intelligente come lui ci metterà poco. Lui e Pulgar possono stazionare in quella zona di campo, però tante volte ci si può adattare e sfruttare le proprie caratteristiche anche a gara in corso. L’inizio è a tre, ma non bisogna essere testardi.
Dopo la partita di Roma la Fiorentina ha maggiori convinzioni o più preoccupazioni? Ballottaggio Castrovilli-Maleh?
Penso che la partita di Roma abbia dato grande convinzione ai ragazzi, per quello che vogliamo costruire e la nostra mentalità. Abbiamo dominato a lungo, ed è un grande orgoglio. Dobbiamo ricercarlo in ogni partita ed in ogni campo. Dev’essere la mentalità della Fiorentina, sempre. Potevamo portare a casa punti importanti. La Roma è stata concreta, ha sfruttato le nostre disattenzioni. Abbiamo preso gol sugli episodi, dobbiamo migliorare. Dopo appena una giornata, solo dei maghi e degli scienziati conoscono alla perfezione gli automatismi e gli schemi. Ad un certo punto abbiamo, perlomeno io personalmente, pensato di poter portare a casa punti dei importanti. Maleh, dal ritiro, è cresciuto notevolmente. Giovane ed applicatissimo, è un ragazzo di grande prospettiva, in competizione con i compagni di reparto. Di settimana in settimana bisogna guadagnarsi la maglia da titolare, e chi ce l’ha deve riconfermarla. Si lotta sempre per la maglia. I ragazzi conoscono la formazione un’ora e mezza prima della partita.
L’Atalanta ha sofferto molto sulle seconde palle. Cosa teme del Toro?
Il Torino ha grande aggressività e ha messo in difficoltà l’Atalanta. Domani cercherà sicuramente di fare una buona gara, di aggredirci sui palloni sporchi che arriveranno. Juric conferisce alla squadra notevole mentalità, furore. Noi dovremo essere bravi a controbattere in maniera analoga. Siamo in casa e dobbiamo cercare di reagire alla sconfitta di Roma, anche in termini di punti. Ripartiamo da quanto fatto bene a Roma. Il Torino è una signora squadra.
A Belotti manca solo un gol per tagliare il traguardo dei 100 gol in maglia granata. Il Gallo, come si ferma? Per quanto riguarda il mercato: aspetta un quinto esterno d’attacco come regalo?
Speriamo che Belotti segni il suo centesimo gol col Torino non domani, ma dalla prossima giornata ancora, glielo auguro. I nostri esterni stanno lavorando bene, e dispiace perdere Callejon dopo pochi minuti, stravolgendo dopo solo 17 minuti il lavoro fatto in un mese e mezzo. Parlo solo dei giocatori che ho già in rosa.
La gratifica o aumenta le pressioni il buon mercato in entrata viola?
Le pressioni sugli allenatori rimangono e sono enormi. Rimangono, sempre. Sono contento di poter pensare di essermi guadagnato la possibilità di allenare giocatori fantastici. A tutti piace vincere, con giocatori di valore posti dentro ad un meccanismo preciso, e potremo ottenere risultati. Con le pressioni son contento; speriamo arrivino giocatori sempre più forti e più pressioni sul mio conto.
Credo che tutte le squadre debbano saper fare tutto. Domani sarà una partita in cui si lotterà su ogni pallone. La nostra idea è cercare di creare tanto, e stare lontani dalla nostra area di rigore, il più tempo possibile, con maggiore attenzione rispetto a Roma. Tifosi, non vediamo l’ora di cominciare la partita. Vedere i tifosi all’Olimpico con i tifosi ha mostrato quanto il pubblico è determinante, soprattutto per i padroni di casa. Proveremo a sfruttare il fattore campo. È bello lavorare con la gente che ti sostiene. Speriamo che il pubblico sia il nostro dodicesimo uomo in campo.
Cos’è mancato a Roma dopo il pareggio di Milenkovic?
In quei minuti ero convintissimo che la partita potesse essere gestita meglio. Avevamo la partita in pugno, siamo arrivati al pareggio, siamo tornati in superiorità numerica. La Fiorentina deve aver maggior consapevolezza, autostima, sfrontatezza. Con questi fattori avremmo portato a casa dei punti. Le squadre forti hanno la forza di ribaltare, non mollare la presa e regalare la partita agli avversari. Vorrei che la Fiorentina crescesse in mentalità, perché abbiamo tante doti da sfruttare.
Lei con lo Spezia ha ruotato molto la rosa nelle prime giornate. Rivedremo questo fattore anche a Firenze?
L’anno scorso son successe tantissime cose che mi hanno portato a ruotare tantissimi giocatori. Quest’anno è diverso: abbiamo fatto un percorso differente, tramite ritiro ed amichevoli. Non penso che nelle prima giornate ruoteremo così tanti giocatori, ma la formazione titolare è sempre in bilico. Durante la settimana bisogna lavorare duramente, e la maglia da titolare si guadagna ogni settimana.
Manca poco alla fine del mercato: c’è meno pessimismo e più ottimismo. Se lei non fosse l’allenatore della Fiorentina, sarebbe contento della squadra che sta nascendo?
Mi ha fatto piacere vedere i giocatori andare sotto la curva già a Roma ed uscire dallo stadio applauditi nonostante la sconfitta. L’impegno non manca, e gli applausi mi hanno fatto un immenso piacere. La squadra che sta nascendo ha grandi valori tecnici; sto conoscendo, umanamente, dei ragazzi che tengono molto al loro rendimento. Dobbiamo essere fiduciosi, perché la squadra proverà sempre a dare tutto, sia che si perde sia che si vinca.
Nastasic e Torreira sono già pronti?
Nastasic torna in una piazza in cui è stato bene, dove è stato richiamato a seguito di esperienze importanti. Forse non è ancora pronto o in condizione, ma son sicuro che dimostrerà il suo valore. Ha un bel mancino, buone qualità tecniche con la palla tra i piedi. Per quanto riguarda invece Lucas: le scelte in vista di ogni gara spero siano sempre più difficili per me. Voglio tutti pronti. Se un ragazzo va piano, perde voglia ed entusiasmo, penso che si dia la zappa sui piedi da solo. Se invece vedo impegno, così come quello che penso abbia Torreira, avrà la sua occasione. Dimostrerà il suo impegno ed il suo valore quando verrà chiamato in causa.
Igore viene schierato per una scelta tecnica precisa? Ad esempio, in quanto mancino che gioca a sinistra, e quindi sul suo piede forte?
I mancini a sinistra possono giocare in verticale col proprio piede forte, ma la sua convocazione va al di là di questo fattore. Può essere importante, certo, ma chi s’impegna e va forte va dentro. In Coppa Italia hanno giocato due destri. In ritiro Igor ha mostrato grande applicazione, vuole migliorare e deve pretendere sempre di più da se stesso. Possiamo giocare con due destri, due mancini, basta che rendano difficili le mie scelte.
Matteo Ricci non ha ancora trovato una squadra: è stupito di ciò? Pobega invece cosa aggiunge al Torino?
La situazione di Matteo non è semplice; può dare ancora tantissimo. Sono fiducioso sul fatto che troverà a breve un squadra di valore. Con me, in due anni di lavoro , ci siamo tolti molte soddisfazioni, è un ragazzo d’oro. Tommaso invece lo incontreremo domani, come avversario. L’esperienza a Torino lo farà maturare. Posso solo parlare in maniera egregia dei ragazzi dell’anno scorso con cui abbiamo lavorato l’anno scorso.
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