EX VIOLA, Fantini: “Vi racconto quella magica promozione”

L’ex viola Enrico Fantini ha raccontato la storica promozione in Serie A della Fiorentina nel 2004 ai microfoni di gianlucadimarzio.com. “Di quella stagione mi porto dietro tre lettere: F-B-L, che in dialetto lombardo significano ‘fa balla l’oeucc’, ‘fai ballare l’occhio’, cioè ‘stai sveglio’. Tre parole che Mondonico mi diceva ogni volta prima di entrare in campo. La promozione? Fu un sospiro di sollievo per i tifosi dopo ciò che avevano passato. Ma anche per noi, ci tenevamo a fare bella figura e a dare quella soddisfazione alla città”. Sul suo arrivo a Firenze: “Ero al Venezia, ma a gennaio i Della Valle rivoluzionarono la squadra cambiando 10 giocatori. Così passai alla Fiorentina. Un grande club, con i Della Valle si respirava aria di calcio vero. Ero strafelice, si trattava dell’occasione della mia vita”. Su Mondonico: “Con lui avevo un grande rapporto, c’era stima reciproca. È uno di quegli allenatori che poteva avere dei limiti durante la settimana, ma nei 90 minuti della domenica non sbagliava niente. Sapeva gestire benissimo i giocatori, e con i cambi vinceva spesso le partite. Io venivo schierato soprattutto da esterno, anche se mi sentivo una punta. Mi adattavo, per giocare avrei fatto pure il terzino”. Sullo spareggio contro il Perugia: “La presidenza fece capire a tutti, sia tifosi sia giocatori, che l’unico obiettivo era vincere. All’inizio non c’era molta speranza. Giocavamo contro una squadra di Serie A, mentre noi eravamo arrivati solamente sesti in B e non ci doveva essere partita. Neanche su di me c’era tutta questa fiducia, ma prima degli spareggi Riganò si fece male e Vryzas era agli Europei con la Grecia. Rimasi l’unico attaccante a disposizione, e giocai da prima punta. Mondonico fece un 5-4-1 con me da solo lì davanti. Penso di aver fatto la partita della vita. Il minimo passaggio, stop, controllo o movimento mi veniva perfetto. Al ritorno ero di nuovo da solo in attacco, ma avevamo due risultati su tre. Feci gol di testa all’inizio del secondo tempo, ma dopo 10 minuti circa fui espulso per doppia ammonizione. Ero preso dalla foga di raggiungere l’obiettivo della mia vita. La squadra restò per mezz’ora in dieci, e il Perugia pareggiò all’82’. Che sofferenza…I tifosi erano in delirio e il Franchi stracolmo, anche le vetrate erano diventate viola. Tutti spingevano insieme a noi, ci trascinavano.” Sui Della Valle: “Diego Della Valle stava sempre nello spogliatoio, già da gennaio. Ci diceva di stare tranquilli, di ragionare e che saremmo andati in Serie A. Era sempre sicuro di sé, e trasmetteva tutto questo alla squadra. Sapevamo che, avendo alle spalle una grande società, dovevamo soltanto pensare a giocare”.

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