La Fiorentina oggi ha bisogno di guardare avanti e di guardarsi negli occhi. Serve una presa di coscienza collettiva. E basta con le scuse. Con frasi come “non ho la bacchetta magica” buttata lì da Iachini per mettere le mani avanti. Oggi la Fiorentina, nella sua interezza, deve prendere in mano la stagione e provare a farla svoltare. E’ arrivato il momento delle scelte, anche dolorose. Il tecnico adesso deve mettere insieme un gruppo di tredici-quattordici giocatori di cui si fida ciecamente e con quelli provare a raddrizzare la classifica. Giocano i più forti, ma anche i più affidabili. Tutti gli altri rimangono a guardare fino alla fine. Come Callejon, giusto per dare un nome al disastro viola. Non serve, è inutile, forse perfino dannoso. Da qui alla fine deve rimanere fuori. E cone lui, anche altri. C’è un problema in difesa, questo è ovvio. Non aver voluto affrontare la questione dei contratti di Milenkovic e Pezzella adesso mette la società viola con le spalle al muro. Quei due non servono, non se continuano a giocare così. Fuori anche loro e dentro un’idea. E lo stesso va fatto a centrocampo.Basta con l’improvvisazione e con scelte incomprensibili. La Fiorentina ora ha bisogno di solidità, di seguire strade sicure. La sfida con il Verona e poi quella con la Juve rischiano di far entrare in depressione questa squadra, ci vuole una reazione. E va trovata dentro l’orgoglio di un gruppo ristretto di giocatori disposti a lottare con il coltello tra i denti. Ribery, in questo, può essere d’aiuto. Ha il carisma per dare una mano a Iachini dentro lo spogliatoio. E come lui Caceres, forse pure Amrabat. Insomma, bene il ritiro e le bocche cucite, ma è chiaro che non basta questo per fare punti. Ora è il momento di guardarsi negli occhi e alzare la mano. Chi ci sta (a lottare) dentro, chi non ci sta fuori. Facciamo pulizia e ritroviamo un po’ di orgoglio. La B fa paura. Eccome. Lo riporta Repubblica.
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