Il giornalista Polverosi ha commentato e analizzato la sconfitta della Fiorentina per 1-2 contro l’Udinese al Franchi sulle pagine del Corriere dello Sport.
“La Fiorentina di questi tempi, in queste condizioni, non regge quattro attaccanti come continua a schierarli Palladino. Anche se Sottil, Colpani e Beltran danno una mano nella fase difensiva, non ne hanno le caratteristiche adatte, è un lavoro forzato. Questa squadra rendeva al massimo quando l’esterno sinistro era Bove, un centrocampista vero, dinamico, tatticamente intelligente e ieri festeggiato al ritorno nel suo stadio. Si parlava di 4-2-3-1, in realtà Bove era il terzo centrocampista della Fiorentina che, in mezzo al campo, aveva raggiunto il punto più alto dell’equilibrio: Adli che verticalizzava, Cataldi che orientava la manovra e copriva, Bove che si muoveva su e giù per assistere il suo reparto e inserirsi in area a fari spenti. Tre mediani, era quello il cardine della Fiorentina. E tre attaccanti che avevano libertà di attaccare.
A Bologna i viola hanno perso campo ed equilibrio quando Italiano nel secondo tempo ha messo Ferguson al posto di Ndoye passando al centrocampo a tre: in inferiorità numerica, la Fiorentina è quasi uscita dalla partita. A Guimaraes, ancora tre centrocampisti contro due e le difficoltà sono state evidenti. Ieri, di nuovo tre friulani contro due in mezzo al campo e nel secondo tempo, la resa. Non c’è un altro Bove, lo sappiamo, ma uno come Mandragora oggi potrebbe essere di grande aiuto proprio per ritrovare l’equilibrio.”
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