Il New York Times propone questa mattina un’inchiesta che riguarda direttamente il mondo viola. Il tentativo di Commisso di superare lo scoglio burocratico relativo alla costruzione di un nuovo stadio, non è stata l’unica sfida che l’italoamericano ha dovuto combattere in questi mesi. Dopo il rapido accordo per chiudere l’affare lo scorso giugno, i manager della Fiorentina hanno scoperto dei curiosi accordi lasciati firmati dai colleghi precedenti poco prima che la società passasse di mano. Nelle carte c’è un mandato ad un agente, nominato a febbraio, di trovare club disposti ad acquistare almeno cinque giocatori viola. Se l’operazione fosse riuscita, il procuratore avrebbe incassato una commissione, nel caso in cui la Fiorentina avesse invece negato la cessione lo stesso agente avrebbe incassato una penale. Il nome di questa figura è quello di Abdilgafar Fali Ramadani, un nome che durante la gestione Della Valle è stato spesso accostato alla Fiorentina. Fra i vari giocatori inseriti in quell’accordo ci sono i nomi di Nikola Milenkovic e Dusan Vlahovic. Anche il quotidiano americano riconosce i rapporti stretti fra le parti, peraltro quell’accordo venne firmato da Pedro Pereira, ex dirigente viola disponibile per un commento sulla vicenda, secondo un portavoce.
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