Intervenuto alla Gazzetta dello Sport, Lionello Manfredonia ha ricordato l’episodio in cui lui stesso soffrì un malore simile a quello di Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter. All’epoca – 30 dicembre 1989 – Manfredonia giocava contro il Bologna con la maglia della Roma:
Manfredonia parla del suo malore e di quello di Edoardo Bove
La dinamica di quanto accaduto a Bove è stata molto simile a quello che successe a me tanti anni fa. Un malore improvviso, non determinato da un’azione di gioco. Personalmente, ancora oggi io non so cosa esattamente sia successo. Ci fu l’arresto cardiocircolatorio, è vero. Ma sulle cause che lo determinarono non si è mai riuscito a fare chiarezza. Si parlò di infarto, ma non fu un infarto. Io avevo già compiuto 33 anni e decisi di chiudere con il calcio. Anche perché non mi avrebbero più dato l’idoneità agonistica.

Colpa dello stress e delle pressioni esterne
Sì, mi sono convinto che quell’episodio sia sta determinato da una situazione di forte stress che vivevo e che avevo somatizzato. Avevo perso da poco mia madre, un evento che mi aveva parecchio buttato giù. Uno stress che si aggiungeva a quelli abituali di un calciatore, con le pressioni che arrivano dagli ambienti circostanti, dai tifosi alla società. Il calciatore non è un automa, le vicende personali hanno sempre un grande peso sul rendimento.