Nessuno aveva messo sotto i francesi nell’anno solare. Qualche ko qui e là ma il Psg aveva portato il calcio nel futuro con pressing asfissiante e qualità tecnica. Invece il crollo nel momento dell’apoteosi, travolto e schiaffeggiato dal Chelsea in un primo tempo epocale: Palmer, ancora Palmer, poi Joao Pedro. Tre gol. Nel secondo tempo il Chelsea gestisce e mette paura ai francesi salvati da Donnarumma. Merito di Maresca che ha preparato il match come a nessuno era riuscito fare. Dall’altra parte c’è un Psg svuotato, stanco, che non corre e che perde un’opportunità con la storia, vincere 7 titoli in un anno solare. Dembélé, Doué e il centrocampo sono fantasmi e anche Luis Enrique è poco ispirato.
Troppo brutto il Psg per essere vero, bellissimo il Chelsea, mai così esaltante ma cresciuto per mentalità vincente e personalità. Erano sfavoriti e hanno giocato sul fattore sorpresa. Una lezione per chi ha avuto paura del Psg: solo chi lo aggredisce può far scricchiolare qualcosa dietro. Anche il Chelsea avvisa l’Europa: tra i pretendenti alla Champions ci sono i Blues. E in panchina c’è la stella italiana: Maresca.
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