L'ex bomber della
Fiorentina Christian Riganò intervistato dal
Corriere Fiorentino, ha parlato della situazione in casa Viola. Queste le sue parole sulle dimissioni di
Prandelli: "
Mi ha spiazzato. Aveva messo anima e corpo in questo percorso e pian piano stava arrivando all'obiettivo. Mancava solo la continuità dei risultati. Dietro c’è qualcosa che non conosciamo. Circolano molte voci, Firenze è così, ma le cose le sanno soltanto lui e lo spogliatoio. Prandelli ha lasciato due mesi prima che finisse il contratto. La ritirata ora non è casuale, lasciare a 10 partite dalla fine non è come farlo a due dal termine quando, se le cose si fossero messe male, sarebbe stato tardi. Si è dimesso quando è arrivata la sosta, lasciando a Iachini la possibilità di lavorare più giorni anche se qualche giocatore è in nazionale. È stato il suo ultimo atto d’amore per la Fiorentina." Su
Iachini: "Era la scelta migliore da fare. La storia ci dice che entrando in corsa riesce a risolvere i problemi. Ma dicendo questo non voglio dare limiti alla sua capacità. Inoltre ha sette punti di margine". Sulla squadra:
"In campo vanno i calciatori, non è possibile che tre allenatori in due anni non siano stati capaci di imporsi. adesso sta a loro. Quando c’è la partita l’allenatore dà indicazione, fa dei cambi ma io non ho mai visto uno in panchina fare goal. Ora tirino fuori la Fiorentina dalla lotta per non retrocedere. A Firenze si deve stare volentieri, altrimenti via. Ma attenzione, spesso quando si va via da qui da altre parti si diventa uno qualunque, a meno che tu non sia un fuoriclasse. Da osannati e idolatrati è un attimo diventare nessuno. Ne ho visti tanti…".