Benedetto Ferrara nella sua consueta rubrica su La Nazione ritorna sulle parole pronunciate da Rocco Commisso qualche giorno fa, in particolare su Beppe Iachini: "D’altra parte Firenze - scrive Ferrara ironicamente - non è sempre grata ai suoi uomini di maggior valore. Dante in prestito al Ravenna, Benalouane al Careggi, Iakovenko & signora a Instagram. Quanti talenti snobbati, quanta ingratitudine. Che poi non si capisce il perché di tanta indecisione da parte delle istituzioni nel sostituire il David al Piazzale con la statua di Beppe e del suo cappellino. Non ce ne voglia Iachini, uno a cui si vuole bene per il suo passato da calciatore, ma la domanda resta viva: per quale motivo tornare su un passato che se Dio vuole è passato (appunto) e non sottolineare con entusiasmo il ritorno in Europa di una Fiorentina confinata per anni nel grigiore più assoluto? L’unica ragione possibile può essere solo una: a volte ritornano. Iachini è libero, fate voi".

Poi chiude su Kokorin: "Kokogol è il nostro uomo immagine: legato alla città, alla sua storia, alle sue regole. Un contratto si rispetta fino in fondo. E a volte questo può essere un problema, in effetti. Comunque il presidente ci ha tenuto a chiarire che i soldi da spendere non sono i 120 milioni incassati per le cessioni alla Juventus ma 50, perché gli altri sono stati spesi. E se Italiano e Joe Barone non la smettono di andare al ristorante c’è il rischio che la cifra si assottigli ancora".

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