Foto ACF (Twitter) Antonin Barak
Foto ACF (Twitter) Antonin Barak

Dalla sala stampa Manuela Righini dello Stadio Artemio Franchi ha parlato Antonin Barak. Queste le parole del nuovo calciatore della Fiorentina:

Pradè apre la conferenza:

“Per me non è stato un bel risveglio. Volevo comunque presentare Antonin. Penso che lo conosciate bene ormai. E' il centrocampista che cercavano, perché è quello che ha completato il nostro centrocampo. La partita di Conference? I fischi non fanno mai piacere, neanche le critiche. Fanno parte del nostro lavoro. Ieri ci stavano tutti. Da parte nostra c'è frustrazione. Ci stiamo male noi e tutti i tifosi. Ci stanno male tutti. Quello che a me preoccupa è perdere il feeling col pubblico, non il lato sportivo. Abbiamo fatto sempre ottime prestazioni, tranne i primi 20 minuti di Udine. Però poi potevamo recuperare. Quello che ci imputiamo tutti è che noi non facciamo gol. Mercato? Non c'è stato niente di caldo con l'Empoli. Si parla e se le cose si possono fare , si fanno; altrimenti niente. Non abbiamo alcun tipo di rimpianti. Abbiamo poi delle liste che dobbiamo rispettare. Per quanto riguarda Nastasic? Avevamo già intenzione di tenere Ranieri. Abbiamo l'opportunità di far crescere Krastev. Abbiamo fatto considerazioni seduti tutti insieme ad un tavolo, decidendo assieme. I reparti son completi. Bajrami? Non lo abbiamo mai cercato. Non c'era nulla di vero. A noi non interessa fare la smentita. Ikoné? Lo abbiamo scelto perché ha caratteristiche che cercavamo. Mentalmente è molto sensibile. Italiano ha detto che si deve sbloccare. E assieme a lui siamo convinti del potenziale di Ikoné. Jovic? Cercheremo di stargli vicino. Lo aspettiamo. La preoccupazione maggiore è quella di non esprimere calcio. Mi sembra che in questo momento si sia entrati in una situazione di negatività. Fischi? Quelli che mi hanno fatto male, sono quelli verso il presidente. Obiettivi? Sarei contento se la squadra giocasse bene, se il mio presidente fosse contento del mio lavoro e se i tifosi fossero felici".

Barak: “Penso che non mi sia mai capitato. Sapevo che potesse succedere. Infatti mi allenavo per farmi trovare subito a disposizione per giocare con la Fiorentina”.

Ruolo? “Ho sempre giocato mezz'ala. Anche con la mia Nazionale. Avevo caratteristiche importanti per essere sempre in avanti, in attacco”.

Il primo gol con la Fiorentina e il match con l'RFS? “Potevo segnare già contro il Napoli. Mi fa piacere che si creino molte occasioni da gol. Ma dobbiamo essere più svegli e avere più fame. Sono convinto e sereno, però, per quello che ho visto in questa squadra. Spero che quello non sia il mio unico gol. Vorrei che segnassimo tanto. Dobbiamo avere pazienza e proseguire il nostro lavoro”.

Fiorentina? “Club organizzato e con grandi idee. Questo mi fa pensare che posso migliorare e crescere. Voglio far vedere quanto valgo. Le partite che facciamo dobbiamo affrontarle con la mentalità per vincere. Penso che noi siamo molto forti e possiamo raggiungere grandi obiettivi”.

Tifosi? “Subito quello che mi ha dimostrato questa società, mi ha dato la voglia di dare fin da subito una mano ai miei compagni e alla squadra. I messaggi dei tifosi mi hanno colpito molto e mi hanno fatto tanto piacere. Bologna? Il nostro punto debole è la finalizzazione. Se miglioriamo lì, possiamo vincere. Anche loro sono in una situazione non facile. Noi dobbiamo andare a Bologna per vincere”.

Turnover? “Io mi sento molto bene. Ho fatto una preparazione importante e ora sto trovando ritmo partita. La squadra sta bene. Dobbiamo recuperare qualche calciatore. Poi giocare ogni tre giorni ci sta questo rischio. Ma noi dobbiamo lavorare tutti insieme. Se gioco io o un altro non è importante. Ho visto una squadra di alto livello che sta bene fisicamente”.

Dove puoi migliorare? “Penso che mi migliorare sempre. Devo ancora migliorare sotto tutti gli aspetti. Tutto si può migliorare. Punti deboli e forti? Non li voglio dire. L'unica cosa: sono arrivato dalla Repubblica Ceca e giocare in Italia non è facile. Ciò che mi ha aiutato, è la mia mentalità vincente”.

Italiano? “Parliamo della sua fase offensiva, ma la sua forza è prendere, col modulo che giochiamo, pochi gol. Riusciamo a mettere sotto il nostro avversario e a subire poco. Mi ha colpito il suo modo di lavorare. E' un grandissimo professionista e un grandissimo allenatore. Ha dimostrato di essere in grado di allenare una squadra come la Fiorentina. Mi piace come vuole farmi capire le situazioni di gioco e farmi migliorare".

Come migliorare la finalizzazione? “Lavorando sodo. Ci serve anche una partita, dove un giocatore fa un gol e prende fiducia. Ma sono convinto che la nostra strada è giusta”.

Sui numeri (gol)? “So che se la squadra fa bene, possono anche arrivare grandi risultati personali. Mi hanno scelto perché so segnare e rendermi utile alla squadra. Poi di numeri nello specifico non ne voglio parlare”.

In cosa può aiutarti Italiano? “Importante avere un feeling tra giocatore e allenatore. Dobbiamo andare d'accordo e capire ognuno cosa possiamo darci a vicende. Io sono sempre stato aperto a qualunque allenatore, perché mi possono insegnare qualcosa. Italiano assomiglia a Juric. Entrambi hanno ambizione e hanno voglia di dimostrare ogni giorno quanto valgono. Il gioco è diverso. Il gioco che stiamo facendo non è solo bello. Arriveremo anche a risolvere il problema del gol”.

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Pradè: "RFS? Siamo frustrati per il risultato. Obiettivi? Sarei contento se i tifosi fossero felici"

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