Lorenzo Casini, nuovo presidente di Lega, durante una lunga intervista al Corriere dello Sport, (appoggiato soprattutto dalla Fiorentina) ha spiegato le motivazioni e le ambizioni che l’hanno portato a volere quel ruolo: “Mi ha convinto quello che il calcio potrebbe fare, e ancora non fa, per il Paese. Non parlo solo in termini economico-finanziari e di indotto. Ma di risorsa “pubblica”. È un’opportunità che non voglio perdere. Sono stati in più a chiedermi una disponibilità. Alla fine tutto il gruppo degli undici che mi hanno votato. Li ringrazio di cuore per aver creduto e puntato su di me. Ma sia prima, sia dopo l’elezione ho parlato con tutti. Non sono il riferimento di un club o di una maggioranza, ma di tutta la serie A”.
Sulle proprietà americane racconta: “Tra gli undici ci sono anche proprietà americane, che sono stato felice di conoscere. La Juventus si è astenuta, ma poi mi ha manifestato supporto, e in questi giorni ho scambiato punti di vista con loro. L’Inter e il Milan immaginavano un profilo diverso, me lo hanno detto, ma nulla di personale”. E tra la volontà di sistemare gli stadi e quella di puntare alla sostenibilità finanziaria, racconta di essere stato un tifoso della Juventus: “Lo ero fino all’11 marzo 2022. Adesso tifo per la serie A”.
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