Proprio oggi, l'Italia intera ha riassaggiato un pizzico di libertà. Dopo 50 giorni di clausura ognuno all'interno della propria abitazione. È una data storica, così come storico è il periodo che il mondo sta vivendo. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha raccomandato la massima cautela e la più oculata osservanza delle regole stabilite nell'ultimo DPCM. "Dovremo tenere sempre alta l’asticella dell’attenzione. [...] Più saremo scrupolosi nell’osservare le indicazioni di sicurezza - ha scritto Conte ieri sulle proprie pagine social - e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà. Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato in cinquanta giorni". Questo l'appello del Premier ora che tutto si sta riavviando verso una vita normale. Firenze si è potuta muovere a piedi o in bici già dal 1 maggio, ciò non vuol dire che la pandemia sia passata. Le strade della città sono frequentate da molti fiorentini che non vedono l'ora di respirare l'aria primaverile. Ma attenzione, contrariamente a quanto si possa pensare, l'intera città sembra aver risposto bene alle indicazioni del Governo e a quelle del sindaco Nardella. Il flusso di individui in giro è notevolmente più alto, rispetto a tempi normali, ma se ognuno rispetta il distanziamento sociale e si arma di mascherina, allora tutto dovrebbe andare per il meglio. Anche la sensazione dell'ambiente è diversa. Il sole caldo di maggio, i primi pollini che fanno starnutire e il vento primaverile si percepiscono di più nella loro essenza, perché è quando una cosa ci viene tolta, che questa assume un'importanza superiore. Ecco, il cambio di marcia può avvenire solo così, riscoprendo le piccole cose e dando loro il giusto valore. Anche una semplice passeggiata, un bacio al proprio partner, un bambino che corre e si sente libero. La svolta è arrivata anche in casa Fiorentina. Oggi, con un comunicato ufficiale, la società di Viale Fanti ha reso nota la ripresa degli allenamenti individuali in data 8 maggio. Le sedute a distanza di sicurezza e con le dovute precauzioni, quindi mascherina alla bocca e doccia nella propria abitazione privata. Insomma, il calcio è pronto a ripartire, o almeno lo sono gli addetti ai lavori. Tuttavia, il ramo politico dello sport non sembra ancora sulla retta via. L'impressione è che gli enti in gioco siano talmente tanti, da non permettere una decisione di comune accordo. Si è creato lo scontro Figc-Coni, poi l'Assocalciatori fa la propria parte,infine la posizione dubbia del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, sotto una generale accusa di noncuranza della materia di competenza. Il comportamento del ministro è alquanto ambiguo. Pare aver volontariamente "snobbato" il calcio concentrandosi sulla riapertura degli altri sport e delle palestre... già, le palestre, i luoghi più a rischio in questo momento, vista la loro predisposizione ad essere luoghi di contagio. In Lega, finora, i componenti non si comportano da Lega, ma ognuno pensa solo al proprio tornaconto, come in parte è giusto. Ma se si vuol parlare di lega, bisognerebbe pensare e agire in questi termini. Le speranze ci sono, perché da oggi sembra essere emersa una nuova linea d'azione da parte dei grandi capi dei club, ovvero una maggioranza d'intesa volta alla ripresa del torneo. Ora è solo questione di ore, anche perché il tempo stringe.
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