Dopo aver smaltito qualche acciacco fisico e la pesante squalifica rimediata nel post gara contro la Lazio, Franck Ribery dovrebbe ritornare al centro dell’attacco viola. Il Francese da quando ha iniziato a giocare titolare è stato il talismano del periodo di forma più smagliante di questa prima parte di stagione. Con lui in campo la Fiorentina ha rimediato ben 12 punti in 7 giornate, contro avversari di grande caratura come con l’Atalanta, pareggio per 2-2, oppure come contro la Juventus, dove in un assolato pomeriggio di Settembre la Fiorentina avrebbe meritato di strappare i 3 punti ai bianconeri. Il buon periodo di forma della Fiorentina però termina alla 7° partita, dove Franck e la Fiorentina si ingolfano contro la Lazio di Simone Inzaghi rimediando una sconfitta in casa per 2 reti a 1. Il trentaseienne, contrariato dal alcune scelte arbitrali, accecato dalla foga agonistica della gara rimedia una squalifica, che, con il senno di poi, sembra avere gravato sui risultati di tutta la squadra. Infatti la squadra con Ribery in campo dal primo minuto ha tenuto una media di 1,71 punti a partita, mentre dopo l’espulsione del ex Bayern la squadra ha abbassato il rendimento a una media di 1,33 punti a partita. Il dato allarmante però non riguarda tanto la media punti della squadra di Montella quanto i gol incassati, perché nelle ultime tre giornate di campionato la squadra gigliata ha subito ben 7 gol, con una media di 2,33 gol a partita; nelle 7 gare consecutive in cui Ribery è stato titolare la media gol incassati scende a 0,85 con solamente sei gol al passivo. Indubbiamente la presenza di questo leader fuori e dentro il campo fa la differenza. Innanzitutto sul rendimento di tutta la squadra, poiché la sua esperienza lo porta spesso a dare consigli ai più giovani della squadra, la quale ha un età media di 25 anni. Il francese inoltre aiuta i compagni nella situazione di gioco e nell’assimilare i dettami tattici di Montella. Le prospettive della Fiorentina con Franck Ribery in campo dal 1° minuto sembrano dunque delle più rosee. Ora non resta che aspettare e vedere se riuscirà a trasmettere la sua esperienza ad un gruppo che non potrà sempre affidarsi su un giocatore. Quello che resterà, sicuramente, quando finirà l’avventura del talismano a Firenze, sarà il ricordo stupendo di un giocatore che ha aiutato a crescere molti giovani talenti del nostro calcio ed ha trasmesso tutte le sue conoscenze ad un gruppo che avendo davanti a sé almeno 10 anni di carriera può fare le fortune della Fiorentina.
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