L’ex tecnico giallorosso, ancora in cerca di occupazione dopo l’esonero choc, potrebbe rientrare dalla porta principale: tutto (quasi) fatto
La parentesi si è chiusa ufficialmente. Magari con la convinzione – soprattutto da parte del giovane allenatore – di avere un’altra chance per coronare il sogno di una vita col club del suo cuore. Ma a questo ci si penserà in un secondo momento, quando i corsi e e ricorsi storici del calcio potrebbero regalargli una seconda possibilità.

Per ora Daniele De Rossi ha deciso, di comune accordo con la Roma, di risolvere consensualmente il contratto che ancora lo legava alla società giallorossa fino al 2027, frutto del rinnovo firmato nell’estate del 2024 e foriero (almeno nelle previsioni e nelle speranze della piazza, nonché del diretto interessato) di un lungo e glorioso percorso insieme.
Non è andata come si sperava che andasse, con la relativa amarezza che tutta la vicenda ha comportato. L’inaspettato esonero della leggenda romanista dopo appena 4 giornate dello scorso campionato è una ferita forse ancora aperta, sulla quale però la recentissima decisione di separarsi anche sul piano degli emolumenti da erogare e ricevere, ha messo un cerotto definitivo.
È il momento di voltare pagina, insomma. La Roma lo fece da subito, prima con la poco avventata assunzione di Ivan Juric, poi con l’arrivo di Claudio Ranieri, poi con il nuovo corso targato Gian Piero Gasperini. Ora deve farlo anche DDR, sempre in attesa della giusta opportunità di rilancio in una carriera giovane ma già densa di turning point decisivi.
Da Juric a Baroni: De Rossi è pronto a tornare
Nella scorsa estate l’ex centrocampista azzurro è stato al centro di innumerevoli rumors di mercato. C’è chi lo aveva dato per sicuro nuovo tecnico del Wolverhamtpton Wandereres, chi giurava che si sarebbe accasato in uno dei club della Saudi Pro League che lo avevano cercato, e chi sosteneva che stesse bollendo in pentola un approdo nella Liga spagnola.

Lato mercato italiano, De Rossi è stato avvicinato, per ricominciare dalla cadetteria, per diverso tempo alle panchine del Monza (dove si è insediato come AD l’amico Mauro Baldissoni), e della Sampdoria, mentre in Serie A la pista Fiorentina è rimasta una splendida suggestione.
Come spesso accade (il discorso è valido anche per un certo Luciano Spalletti, anch’egli disoccupato di lusso in attesa di sistemazione), le opportunità migliori possono arrivare da subentrato. ‘Sfruttando’, per così dire, i risultati negativi di alcuni colleghi.
La stessa Fiorentina sembra per esempio vicina a prendere la decisione di esonerare Stefano Pioli, autore di un cammino da incubo nelle prime 6 giornate. Anche stavolta però la strada verso Firenze sembra chiusa dai prestigiosi profili di Roberto Mancini e del medesimo tecnico di Certaldo, lusingato all’idea di allenare la squadra più blasonata della sua regione.
Chi invece appare saldo sulla sua panchina è quell’IIvan Juric che ad inizio stagione pareva esser uno degli allenatori più a rischio. Il croato ha recentemente impartito, con la sua Atalanta, una dura lezione ad un Torino che, a parte l’exploit dell’Olimpico proprio contro la Roma, è in grande difficoltà.
Le agenzie di scommesse hanno aggiornato le quote per un imminente ritorno di De Rossi su una panchina di Serie A: Goldbet e Better, ad esempio, quotano ad 1.71 l’avvento del romano alla guida di un club del massimo campionato. La squadra indiziata è proprio quel Torino che, sotto la guida di Marco Baroni, non sta ottenendo quei risultati che il patron Cairo (già grande estimatore della leggenda giallorossa) si aspettava di avere. I prossimi impegni dei granata saranno decisivi per capire se finalmente, dopo oltre un anno di Purgatorio, De Rossi non rientri dalla porta principale di un campionato salutato troppo presto…