La Fiorentina di Stefano Pioli è una delle grandi delusioni di questo avvio di campionato: la formazione gigliata stenta a trovare la quadra tattica e a risentirne sono soprattutto i numeri in attacco, con il dato sugli Expected Goals tra i peggiori in Serie A.
Due domeniche fa, contro la Roma, il gol in avvio di gara di Moise Kean sembrava aver finalmente spazzato via le preoccupazioni di Stefano Pioli e di tutto l’ambiente gigliato. La rimonta giallorossa firmata Soulé e Cristante, però, ha riportato tutti all’ansia e all’insoddisfazione per non aver ancora trovato la prima vittoria stagionale.
Uno dei fattori che più hanno inciso in questo funesto avvio di stagione è certamente la mancanza di gol da parte degli attaccanti e, più in generale, la difficoltà non solo a concretizzare le occasioni da rete, ma addirittura a crearle. Kean, infatti, si è sbloccato ma i gol delle punte sono veramente pochi, contando anche il contributo di Piccoli e di Dzeko, sbloccatisi solamente in Conference League con una rete ciascuno.
Fiorentina, il dato sugli Expected Goals: peggio solamente Pisa, Lecce e Cremonese
Ricordando che il valore degli expected goals si riferisce al numero di gol segnati in relazione alle occasioni create, il Tirreno si sofferma sul dato a dir poco preoccupante della media realizzativa registrata dalla Viola nelle prime 6 partite di campionato: 0,67 reti a partita contro l’1,57 della scorsa stagione, quando in panchina c’era ancora Raffaele Palladino.
Solo 3 squadre hanno fatto peggio di Pioli e compagnia: si tratta dei cugini del Pisa, del Lecce e della Cremonese, cioè squadre che lottano per altri obiettivi alla fine della stagione… Kean, come detto poc’anzi, si è appena sbloccato e ha messo il timbro anche con l’Italia, ma serve che anche gli altri interpreti in attacco battano un colpo (Gudmundsson, Piccoli, Dzeko, etc…)

Una delle differenze più nette rispetto alla scorsa annata è anche il rendimento dei giocatori di fascia, ossia Robin Gosens e Dodo’: il tedesco era una vera e propria punta aggiunta e rappresentava un pericolo enorme per le difese avversarie soprattutto da palla inattiva (chiedere al Betis…), mentre il brasiliano era molto più preciso in zona assist, oltre che più prestante a livello di tenuta fisica. In Serie A, al giorno d’oggi, sono solo 4 le reti messe a segno: una di Kean, due di Mandragora (capocannoniere di squadra) e una di Capitan Ranieri contro il Napoli. Se non è crisi questa, poco ci manca…