‘Pioli is on fire(d)’, da eroe a bersaglio della Fiorentina: la situazione

L’avvio di stagione 2025‑26 è stato tutt’altro che incoraggiante: pochi punti conquistati( 3 totali ed ultimo posto in classifica), prestazioni gravemente insuifficienti e una piazza che comincia ad esser stanca di vedere la propria squadra così.

In questo contesto, il ruolo di Stefano Pioli è finito sul banco degli imputati. La squadra viola, grande protagonista nelle attese della vigilia, ha faticato a carburare già delle prime partite ad agosto, arrivando ad ottobre con un carico di prestazioni totalmente nullo. Addirittura, prima del match di ieri sera, secondo alcune ricostruzioni, si diceva che Pioli «rischiasse l’esonero se la Fiorentina avesse perso a Milano». I bookmaker, infatti, avevano dato la sua uscita a 1,50 come opzione concreta dopo poche giornate di campionato. D’altra parte, dalla società arriva una linea più cauta: la Fiorentina non valuta l’esonero di Pioli e non ha preparato alternative.

Pioli durante Milan fiorentina
Pioli riconfermato dopo Milan Fiorentina (LaPresse) FiorentinaUno.com

Fiducia (momentanea) a Pioli: la situazione

La proprietà sembra credere ancora al progetto tecnico e preferisce dare più tempo al tecnico emiliano. Eppure, la pressione cresce: ex giocatori e opinionisti legati al tifo Viola e non solo, hanno espresso chiaramente che “in questi casi il primo a saltare è l’allenatore”.

I tifosi, dal canto loro, sono sempre più critici e pressanti: contestazioni allo stadio, malumori e un coro che ricorda che in una piazza esigente come Firenze l’attesa non può durare all’infinito. La posta in gioco è alta. La Fiorentina ha investito sul mercato e definito ambizioni europee che al momento appaiono distanti. Così la linea tra fiducia e necessità di cambiare è sottile.

Se dovessero arrivare altri risultati negativi, la scelta sull’allenatore potrebbe subire un’accelerazione. Dalla società però filtra prudenza: cambiare allenatore oggi significherebbe dover sostenere costi contrattuali elevati e, soprattutto, rinunciare a un progetto già avviato.

Stefano Pioli dà indicazioni a bordo campo a San Siro (LaPresse) - FiorentinaUno.com
Pioli is on fire(d) contro il Milan (LaPresse) – FiorentinaUno.com

Per ora dunque, Pioli conserva il suo posto, ma con un numero limitato di partite per dimostrare che il suo ciclo può continuare. Almeno fino alla prossima sosta di novembre, la panchina di Stefano Pioli alla Fiorentina non è ancora in frantumi, ma è chiaramente sottoposta a tensione crescente. Ogni partita conta, la fiducia non è infinita e la piazza non aspetta. Se il tecnico non sarà in grado di invertire la rotta, i minuti per salvare il suo incarico potrebbero essere già contati.

Il nervosismo di Pioli per questa situazione è lampante. Infatti, ieri sera non è andata giù a Stefano Pioli la decisione dell’arbitro di Milan-Fiorentina di assegnare un rigore a 5 minuti dalla fine ai rossoneri per un contatto tra Parisi e Gimenez che lo stesso Marinelli aveva inizialmente valutato come regolare. Una decisione quantomeno dubbia che ha deciso la sfida e fatto così scatenare l’allenatore viola al fischio finale: Pioli è corso a muso duro con l’arbitro inveendo contro di lui.

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