Due facce della stessa crisi: Pioli e Pradè senza alibi

Per la Fiorentina è arrivata l’ora delle decisioni. Il tempo ha già mostrato che ciò che, anche all’interno del club, era stato immaginato nel corso dell’estate, non è stato tradotto in fatti concreti. La squadra non gira, i 90 milioni spesi non hanno migliorato la rosa o quanto meno non hanno confermato il percorso che sembrava tracciato dalla squadra dello scorso anno.

Pioli, tornato alla Fiorentina per alzare il livello generale, da mesi non trova la quadra e i giocatori sembrano spaesati e alle prese con una tempesta che non sembra volersi fermare. E allora la proprietà, o chi ne fa le veci, deve decidere come muoversi, non si può più aspettare che le cose si sistemino da sole.La società ha deciso momentaneamente che non si deve cambiare. Se Pioli deve restare in panchina, è perché la proprietà ha deciso di continuare a dargli fiducia, non solo il dirigente che lo ha scelto. Altrimenti il piano deve essere rivoluzionato ancora una volta.

Pioli
Dove seguire il match in tv e streaming MIlan Fiorentina (LaPresse) FiorentinaUno.com

Il tempo delle decisioni: la posizione su Pioli e Pradè

Il direttore sportivo, dopo la scomparsa di Joe Barone, ha preso in mano la quasi totalità delle scelte tecniche e ieri in conferenza si è sfogato dicendo che sarebbe dovuto essere cacciato, addirittura parlando per la prima volta apertamente anche di dimissioni. Che però non sono arrivate.

Il problema è che a questa Fiorentina servirebbe una figura che nell’immediato intervenisse su tutti i livelli, dallo spogliatoio alle scelte di mercato passando ovviamente per la panchina. L’ultimo posto in classifica con solo 3 punti conquistati nelle prime 7 giornate impone decisioni immediate, forti e concrete.

Pioli a San Siro
Pioli ai microfoni Dazn dopo Milan Fiorentina (LaPresse) FiorentinaUno.com

La situazione è complessa e la soluzione sarà difficile da trovare. È chiaro a tutti che i responsabili principali di quanto sta accadendo sono coloro che hanno costruito la rosa(Pradè) e colui che la guida(Pioli) e che il futuro di entrambi sia legato l’uno a l’altro. Adesso la Fiorentina non può non vincere contro Rapid Vienna e Bologna e che se non dovessero arrivare questi risultati, sarebbe difficile pensare di aspettare la prossima sosta di novembre per far saltare la panchina o chissà, anche un posto più in alto.

Un vuoto in società: chi decide nel club?

Un altro problema è: una volta fosse deciso l’esonero di entrambi, chi sceglierebbe i sostituti?

Commisso pare alle prese con altre problematiche( legate alla salute) e Ferrari non ha ancora preso una decisione di questa portata senza l’aiuto degli altri dirigenti o collaboratori.

Infatti, lo stesso direttore generale pare al momento una figura senza consistenza, visto che resta Pradè il dirigente principale (nonostante la contestazione nei suoi confronti prosegua). Servirebbe l’immediato inserimento di una figura di alto livello che rimetta in ordine le (poche) idee societarie. Non c’è più modo di perdere tempo, è il tempo di prendere in mano il club per vedere finalmente una luce in fondo al tunnel.

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