La posizione del tecnico bianconero si complica ancor di più dopo la pur dignitosa sconfitta di Madrid: ore decisive alla Continassa
E siamo a sette. Tante sono le partite di fila in cui la Juve non riesca ad ottenere i tre punti. Se l’umore della piazza si era già fatto scuro dopo i cinque pareggi consecutivi con cui la squadra bianconera era andata alla sosta delle Nazionali, la ripresa delle operazioni ha portato in dote addirittura due sconfitte. Diverse nelle modalità e nello svolgimento della gara, ma con un comun denominatore unico: la Juve non segna più.

Sembra quasi incredibile che la stessa squadra che, pur mostrando delle lacune difensive, era riuscita a fare ben otto gol in tre giorni, equamente distribuiti tra la gara con l’Inter del 13 settembre (ultima vittoria in assoluto della ‘Vecchia Signora‘) e Borussia Dortmund il 16, ora non trovi la via del gol da ormai oltre tre settimane.
Prima della disfatta nel lunch match domenicale di Como infatti, la Juve era rimasta a secco anche contro il Milan. In una partita conclusa sul pareggio solo ‘grazie’ al rigore spedito alle stelle da Pulisic e dalla poca precisione sotto porta di Rafa Leao.
Ora, al netto di una prestazione non da buttar via nella tana del club più blasonato della storia del calcio, si è allungata a 7 la striscia di partite senza vittorie. E domenica i ragazzi di Tudor saranno di scena all’Olimpico al cospetto di una Lazio magari incerottata, ma comunque assolutamente bisognosa di far punti dopo un avvio di stagione a dir poco deludente.
Tudor, decisivo il match contro la sua ex squadra: il punto
Come per Stefano Pioli ha rischiato di essere decisivo l’incontro di San Siro col club che più soddisfazioni gli ha dato in termini di vittorie nella sua carriera da allenatore, così per Tudor il pericoloso incrocio con quella Lazio allenata per le ultime 9 gare della stagione 2023/24 potrebbe risultare fatale.

Già perché in caso di sconfitta contro l’undici di Maurizio Sarri – che il croato rilevò alla guida dei capitolini due stagioni fa – il destino di Tudor potrebbe essere segnato. Irrimediabilmente.
Sebbene al momento in società nessuno stia parlando espressamente di sostituire l’allenatore slavo, le indiscrezioni si moltiplicano col passare delle ore. Ci sono stati rumors riguardanti Raffaele Palladino, Roberto Mancini (già accostato ai bianconeri per il post Thiago Motta nello scorso marzo) ed ovviamente Luciano Spalletti. Il grande favorito, almeno apparentemente, a raccogliere l’eredità di Tudor se la Juve dovesse capitolare, magari in malo modo, allo Stadio Olimpico tra qualche giorno.