Reazioni controverse dopo la decisione che ha ufficializzato la cancellazione del match: il caso riguarda anche la nostra Serie A
Negli scorsi giorni in Italia ha tenuto banco la decisione, avallata dalla UEFA sebbene con qualche riserva emersa anche dalle dichiarazioni del segretario Ceferin, di far disputare la gara di campionato Milan-Como (prevista in calendario l’8 febbraio del 2026) a Perth, in Australia.

‘Approfittando’ dell’indisponibilità dell’impianto del ‘Meazza‘ – in quei giorni lo stadio sarà occupato dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 – la Lega Calcio ha disposto che la partita si giochi a ben 13.700 km di distanza dal capoluogo milanese.
Ovviamente dietro la singolare decisione – che ha scatenato le proteste di alcuni calciatori direttamente interessati all’evento, come il centrocampista rossonero Adrien Rabiot – c’è la volontà di esportare, con una partita potenzialmente spettacolare, il prodotto ‘calcio italiano’ in altri continenti. Con relativi gustosi introiti che sarebbero arrivati, e che arriveranno, nelle casse della stessa Lega ma anche delle società coinvolte nella sfida.
Parallelamente anche in Spagna la Lega di riferimento aveva disposto la disputa del match tra Villarreal e Barcellona in quel di Miami, negli USA, il prossimo 20 dicembre. Una decisione che, a differenza di quanto accaduto in Italia, ha visto immediatamente la presa di posizione dell’Assocalciatori, con le squadre che nella giornata di campionato del weekend 18-19 ottobre avevano inscenato una clamorosa protesta: tutti fermi sul terreno di gioco per 15″ dopo il fischio d’inizio di ogni singola gara della Liga.
Una rimostranza che, unita ad altre proteste in sede istituzionale e non, hanno successivamente portato i vertici della Liga a fare un inaspettato dietrofront.
Villarreal-Barcellona non si gioca a Miami: decisione ufficiale
“La Liga ha annunciato la cancellazione del progetto che prevedeva la disputa di una partita ufficiale del campionato spagnolo a Miami. La decisione, comunicata dalla società promotrice dell’evento, è stata motivata dall’incertezza politica e istituzionale che ha caratterizzato le ultime settimane in Spagna“, si legge nella nota diffusa sul profilo X ufficiale della Liga.

“L’organizzazione del match negli Stati Uniti – prosegue il comunicato – era considerata dalla Liga un’opportunità senza precedenti per l’internazionalizzazione del calcio spagnolo. Il match avrebbe rappresentato un passo strategico per rafforzare la visibilità globale dei club, valorizzare i giocatori e consolidare il brand del campionato in un mercato chiave come quello nordamericano“, conclude il comunicato.
">October 21, 2025🚨 NOTA INFORMATIVA.
LALIGA informa de la cancelación del Partido Oficial en Miami, una oportunidad histórica para la internacionalización del fútbol español. Seguiremos trabajando por una competición global, moderna y competitiva.https://t.co/DpsR4PnXLf
Amaro il commento al riguardo di Joan Laporta, numero uno del club catalano: “Noi accettiamo quello che decide La Liga, ma non sono d’accordo con la motivazione secondo cui si sarebbe falsata la competizione. Era un’iniziativa per promuovere la Liga e generare nuove entrate: un’opportunità per dare visibilità internazionale al nostro calcio. Avremmo ottenuto nuove sponsorizzazioni e promosso l’immagine del Barcellona e della Liga stessa“, ha dichiarato l’indispettito patron blaugrana.