Lo stadio Franchi e il suo rifacimento sono uno dei temi più caldi degli ultimi anni per Firenze, la Fiorentina e il calcio italiano: a poco tempo dalla deadline per poter iscrivere l’impianto di Campo di Marte alla lista per poter ospitare le partite dell’Europeo del 2032, la situazione sul cronoprogramma e sui fondi necessari a terminare i lavori entro i limiti prestabiliti è più incerta che mai.
Dopo le parole della sindaca di Firenze Sara Funaro sul ritardo dei lavori, si attende il nuovo cronoprogramma che determinerà per filo e per segno scadenze, tempistiche e modus operandi del restyling dello Stadio Artemio Franchi. In Consiglio Comunale, in ogni caso, dopo questi giorni tumultuosi è andata in scena una protesta vibrante contro lo scarso peso decisionale mostrato dall’amministrazione in carica sulle questioni più importanti della città.

Stadio Franchi, pronti 100 milioni di euro per il restyling: basteranno?
Il ministro dello Sport Andrea Abodi, recentemente, ha dichiarato la stipulazione di un fondo da 100 milioni di euro da ripartire equamente a tutti gli impianti che intendono candidarsi a ospitare le partite della massima rassegna continentale tra 7 anni. Nelle pagine odierne de La Nazione viene fatto proprio un interessante approfondimento su questa delicata faccenda, domandandosi se effettivamente questa cifra sia sufficiente o se invece non è abbastanza per garantire il completamento dei lavori entro i tempi concordati.

Questo famoso fondo a otto zeri fa comunque parte del decreto sport, nell’ambito del disegno di legge proprio la scorsa estate al fine di portare una mano d’aiuto concreta agli stadi candidati per l’Europeo (Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari, etc…). Il tema dei fondi e delle risorse è forse il più complicato riguardo al Franchi: il secondo lotto previsto per il restyling al momento non ha visto ancora un finanziamento garantito (al netto dei 55 milioni di euro sbloccati sempre la scorsa estate dal Governo stesso per scuole, piste ciclabili e aree verdi intorno allo stadio). Commisso sembrava in un primo momento disposto a mettere di tasca sua i soldi mancanti – in cambio di uno sconto sull’affitto – ma questo ritardo nei lavori rimescola le carte in tavola.
Le ultime dichiarazioni della Funaro sul ritardo dei lavori
Andando a guardare come stavano andando i lavori e soprattutto via via che dopo la variante stavano ricostruendo il cronoprogramma, un po’ il sospetto di un possibile ritardo c’era. Ovviamente ad oggi il cronoprogramma prevede che il termine complessivo dei lavori rimane confermato quello fissato in precedenza, per cui al 2029.