All’appuntamento con la Fiorentina si è presentata un’Inter con tutta l’aria di voler sistemare i conti rimasti sospesi dopo la sconfitta di sabato a Napoli. Ed infatti la partita di San Siro ha dimostrato questo: un’Inter vogliosa e una Fiorentina impaurita. Ecco le parole di Pioli post partita.
I nerazzurri premono sin dalla partenza, con i toscani che invece si presentano ben coperti a protezione della propria area di rigore. Per tutta la fase iniziale di primo tempo la palla è a disposizione dell’Inter, con la squadra di Pioli che difende soltanto.

La partita di San Siro: Pioli ancora ko
Appena prima della mezz’ora Bastoni prova a sfruttare un errore di Comuzzo in uscita, ma la sua iniziativa si infrange su De Gea. Al duplice fischio squadre negli spogliatoi sullo 0-0. All’intervallo non cambiano i ventidue protagonisti della contesa in campo e neppure il match, che vede una continua pressione offensiva dei padroni di casa.
Serve di nuovo un De Gea in grande serata per evitare il peggio. Il gol nerazzurro però arriva grazie a Calhanoglu, con un tiro rasoterra potente che vale l’1-0. Subito dopo arriva un altro gol, stavolta da parte di Sucic deposita in rete il 2-0. La Fiorentina crolla e si apre di fronte alle discese avversarie, e infatti Bonny se ne va in ripartenza, Viti lo stende in area e si prende la seconda ammonizione con rosso allegato. Dal dischetto si presenta Calhanoglu, che non sbaglia e fa 3-0.
Dopo il danno, la beffa, per la Fiorentina e in particolar modo per Stefano Pioli. Dopo il gol del 3-0 firmato da Hakan Calhanoglu, San Siro ha preso di mira il tecnico viola, in passato al Milan, cantando al suo indirizzo ‘Pioli is on fire’, celebre coro che i tifosi rossoneri erano soliti cantargli. Per Pioli continua il tabù contro l’Inter, alla settima sconfitta consecutiva dopo i sei derby persi quando era sulla panchina del Milan. Per la Viola è notte fonda e crisi nera.

Le parole di Pioli post partita
“Non siamo riusciti a fare di più, non è che non si poteva. Nel secondo tempo hanno alzato il ritmo, noi abbiamo fatto fatica a reggere e tenere palla per non fare sempre la fase difensiva. Abbiamo giocato contro una squadra molto forte, potevamo fare di più prima del gol subito. Dopo è stato tutto più difficile”.
“Non sto pensando al mio futuro ma a rimediare e migliorare la classifica, che ci vede in grande difficoltà. Ora Lecce e Genoa sono due partite molto importanti per allungare la classifica e vincere la prima in campionato, come non siamo ancora riusciti a fare”. Loro hanno pressato forte per tutta la partita, noi abbiamo palleggiato troppo poco senza andare in profondità. E contro giocatori bravi balisticamente rischi. L’intenzione era non concedere spazi e lo abbiamo fatto bene per tutto il primo tempo, ma quando hanno alzato i ritmi non siamo più riusciti a essere pericolosi. E loro sono stati bravi a colpire dove noi non riuscivamo a chiudere.
Oggi ho scelto un centrocampo più di gamba, di sostanza e peso perché sapevo che c’era da correre. Altre volte avevamo scelto il palleggio ma oggi era difficile. E poi parliamoci chiaro: se non abbiamo visto nessuna partita in campionato, qualche difficoltà la abbiamo. Stiamo cercando di risolverla, non è una scusante ma c’è stato anche un calendario che ci ha fatto incontrare tutte quelle davanti. Dovremo essere superiori a questa bassa classifica, ma non è vero che non siamo stati cattivi o aggressivi. Magari le altre partite, ma stasera sfidavmo una squadra con tasso tecnico e fisicità. Poi non siamo riusciti a reggere e reagire”.
Al termine della partita i sostenitori della squadra viola presenti al seguito della squadra, circa 700, hanno chiamato la squadra sotto al settore ospiti per esprimere la propria insoddisfazione, declinata anche in rabbia. Nonostante la crisi nera della Fiorentina, la società non ha avviato alcuna riflessione sul futuro di Stefano Pioli, che quindi dovrebbe essere confermato sulla panchina dei toscani almeno fino alla prossima partita, domenica pomeriggio alle ore 15 contro il Lecce.
Più che uno scontro salvezza, sarà un passaggio essenziale per Pioli per provare a evitare l’esonero. Mai c’era stata una partenza così tanto negativa nei 99 anni di vita della squadra. Stefano Pioli ed i suoi hanno battuto un primato che resisteva dalla stagione 1977-1978.
Pioli è poi intervenuto in sala stampa e ha cosi detto:
Nel primo tempo potevate fare male, nel secondo tempo che partita è stata?
“Nel primo tempo siamo stati compatti e ordinati. Nel secondo tempo non siamo riusciti a reggere l’urto e loro hanno giocatorori di qualità. Dopo il gol abbiamo fatto ancora più fatica a reagire”.
Si sente più parte del problema o della soluzione?
“Mi sento parte del problema ma ne verremo fuori. Sono questi i momenti in cui bisogna rimanere compatti”
Come commenta le parole di Pradè?
“Non sto pensando al mio futuro e se a Lecce sarà la mia ultima partita. Se vinceremo succederà qualcosa di positivo” –
Vede nei giocatori voglia di rivalsa?
“Si, noi nel primo tempo non siamo stati una squadra che non ci credeva. Il calendario è stato difficile ma ora dobbiamo salvarci e vincere le prossime partite.”
Ha pensato alle dimissioni?
“No”.
Cosa pensa di Gudmundsson?
“Ha fatto un gran lavoro e ho messo cambi per dare più energia”.
Chi può aiutare Kean?
“Lo si può aiutare alzando il baricentro ma oggi è stata difficile. Non può essere solo Moise la nostra opzione offensiva”.
Il suo lavoro ora dovrà essere più psicologico?
“La classifica non l’abbiamo sistemata e ora dobbiamo esser focalizzati per salvarti. Non credo di non avere una squadra che non è consapevole della situazione”.