Inter-Fiorentina termina 3-0 per i nerazzurri (LaPresse) - FiorentinaUno.com
La partita tra Inter e Fiorentina è stata per lunghi tratti a senso unico, e il 3-0 finale ne è stato semplicemente la conferma. Gli uomini di Pioli non sono mai riusciti a entrare in partita e hanno portato a casa l’ennesima sconfitta di un inizio di stagione davvero terrificante (eccezion fatta per la Conference League). Domenica contro il Lecce Pioli si gioca la panchina.
Ieri sera, a San Siro, la Viola non ha saputo reggere l’urto degli attacchi nerazzurri; o meglio, ci è riuscita per un’ora ma poi la maggior qualità e la spinta incessante degli uomini di Chivu ha fatto sì che la barricata viola cedesse sotto i colpi di un Calhanoglu in stato di grazia e di un Sucic sempre più leader tecnico del centrocampo. Non è bastata l’ennesima prestazione da top assoluto di David De Gea.
Nella serata di ieri 29 ottobre, si giocava la nona giornata del campionato di Serie A. La Fiorentina ha giocato contro l’Inter a San Siro in un match che – ricorda La Repubblica – si annunciava già come complicato alla vigilia e che non ha fatto altro che confermare le difficoltà degli uomini di Pioli:
Un’ora di fase difensiva, attenzione nelle marcature, applicazione senza palla, qualche miracolo di De Gea e un finale inerme, quando comunque l’uno due dell’Inter aveva indirizzato la partita in maniera definitiva. È andata così, come nelle previsioni la seconda trasferta a San Siro della Fiorentina in dieci giorni. Una sconfitta per 3-0 preventivata e preventivabile che segna in maniera netta il peggior avvio della storia viola.
La Fiorentina, si legge, è apparsa a dir poco arrendevole e poco convinta di poter rimontare il match non appena i padroni di casa hanno trovato la rete del vantaggio e poi quella del raddoppio con Hakan Calhanoglu e Petar Sucic. Una sconfitta contro questa Inter era prevedibile, ma a non andare giù ai tanti tifosi viola presenti a San Siro è stato certamente l’atteggiamento in campo.
Pioli: 4.5 – Va bene l’enorme differenza di valori in campo che si è vista, ma una formazione più esperta forse sarebbe stata una scelta meno azzardata. Il tecnico rivoluziona quasi tutta la linea mediana ad eccezione di Mandragora proponendo un centrocampo che alla fine risulta molto leggerino contro Calahnoglu e compagni. Nonostante tutto la Fiorentina complice anche un gran De Gea resiste per tutto il primo tempo. Il crollo arriva in concomitanza con le sostituzioni che non riescono a cambiare l’inerzia di una gara indirizzata già dopo il primo gol. La sconfitta è pesante e la classifica è sempre quella. La partita di domenica contro il Lecce sa di ultima spiaggia.
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