La Fiorentina e Pioli fanno il punto sulle condizioni di Robin Gosens. Il tedesco è uscito a metà ripresa a San Siro contro l’Inter per un problema muscolare, con gli accertamenti del giorno dopo che hanno evidenziato un risentimento muscolare del retto femorale della coscia sinistra. Ballottaggio quindi aperto tra Niccolò Fortini e Fabiano Parisi.
Nonostante il suo pessimo inizio di stagione, è significativo il suo apporto nello spogliatoio. Il tedesco è un leader, rispettato per professionalità e mentalità. La sua esperienza in Serie A e in campo europeo gli permette di trasmettere calma e fiducia ai compagni più giovani, contribuendo a cementare un gruppo che in questa stagione è tutto fuorchè unito.

L’infortunio di Gosens: uno dei leader di Pioli
Secondo quanto scrive La Gazzetta dello Sport, Gosens verrà valutato ma è molto probabile che resti fuori dai giochi fino alla sosta del 9 novembre, quindi saltando pure la trasferta di Mainz e quella di campionato contro il Genoa. Pioli dovrà fare a meno del tedesco, uscito acciaccato dalla trasferta di San Siro, che potrebbe lasciare il posto a uno tra Niccolò Fortini e Fabiano Parisi.
Domenica sera al Franchi la Fiorentina si gioca molto più di una semplice partita: è l’ultima spiaggia per Stefano Pioli e per una squadra ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato. Un passo falso con il Lecce rischia di essere fatale. La pressione è altissima, e il tecnico viola sa che l’unico risultato possibile è la vittoria. In questa situazione estrema, i leader dello spogliatoio rappresentano l’unico appiglio a cui Pioli può affidarsi. De Gea, Ranieri, Mandragora, Pongracic, Marì, Moise Kean e Dodo sono coloro a cui si affiderà il tecnico per cercare di mantere salda la sua panchina.

Sette maglie su undici sono assegnate, e con ogni probabilità l’ottava sarà quella di Nicolussi Caviglia che tornerà a guidare il gioco dalla mediana. Il tecnico viola dovrà fare affidamento sul carattere dei propri uomini più esperti: sarà la loro capacità di farsi carico della squadra, di prendere in mano la partita e di imprimere personalità a decidere il destino della squadra.
Ogni giocatore dovrà assumersi le proprie responsabilità e dimostrare unione e forza da veri leader. Anche Pioli lo sa: contro il Lecce il futuro della suo e della squadra passerà tanto dei veterani che sanno giocare partite come da “vita o morte”.