In una Fiorentina che fatica a ritrovare ritmo e certezze, il nome su cui si concentrano le speranze dei tifosi è quello di Moise Kean. L’ attaccante classe 2000 rappresenta oggi l’unico vero giocatore capace di fare la differenza in una rosa ricca di buoni elementi, ma povera di campioni. Insieme a De Gea è l’unico a possedere quei mezzi tecnici e fisici che possono cambiare il destino di una partita.
Manca sempre meno a Fiorentina-Lecce, match valido per la decima giornata di Serie A, e che sarà molto importante per Mister Pioli in cerca disperata dei primi 3 punti della stagione. Kean, dal canto suo, ha già dimostrato in passato di poter essere decisivo: potenza, velocità, istinto da goleador e una personalità che, quando riesce a incanalarla, lo rende imprendibile. Tuttavia, in questa prima parte di stagione, qualcosa non ha funzionato come ci si aspettava. I numeri parlano chiaro: solo due gol messi a segno, un bottino troppo magro per un attaccante delle sue qualità. Ma le responsabilità, – scrive Il Corriere Fiorentino-, non sono tutte sue.

Fiorentina, Kean è la speranza di Pioli
La Fiorentina fatica a costruire occasioni pulite, e Kean spesso è costretto a muoversi lontano dall’area o a cercare palloni sporchi, situazioni in cui il suo talento viene limitato. Il sistema di gioco viola, più orientato al possesso che alla verticalità, raramente lo mette nelle condizioni ideali per colpire. Il risultato è un attaccante isolato, che si impegna molto ma incide poco. C’è poi un dato che racconta meglio di ogni altro la fase attuale del centravanti: 30 tiri complessivi in campionato, ma soltanto 8 nello specchio della porta. È un Kean meno lucido, meno preciso, forse anche un po’ frustrato. Un anno fa, con fiducia e continuità, sembrava quasi infallibile; oggi invece fatica a trovare quella serenità necessaria sotto porta.

Eppure, nonostante tutto, la sensazione è che proprio da lui debba far ripartire e rifiorire la Fiorentina. Perché Kean resta il giocatore più dotato, quello che più di ogni altro può trasformare una partita bloccata in un lampo di classe. Toccherà a lui (e a chi lo circonda ) ritrovare la strada giusta, quella che porta non solo ai gol, ma anche a un ruolo da vero leader tecnico ed emotivo. In un momento in cui la squadra sembra smarrita, Firenze ha bisogno del suo talento. E Kean, più di chiunque altro, ha bisogno di dimostrare di essere pronto a prendersi questa responsabilità.