Tifosi della Fiorentina e lo striscione contro Comune e società (ANSA) - FiorentinaUno.com
La Fiorentina vive un momento di seria difficoltà: la squadra guidata da Stefano Pioli è precipitata in classifica, con pochissimi risultati raccolti e un rendimento che non rispecchia né le ambizioni né i mezzi messi in campo. Gli investimenti estivi, le speranze di rilancio e un progetto tecnico che doveva rilanciare la compagine viola sono finiti in ombra: i pareggi e le sconfitte si susseguono, i giocatori appaiono spaesati, e Pioli interpella la necessità di «dialogo e lavoro» per uscire da questa situazione.
Ma non è solo il campo a mostrare crepe: anche fuori dal rettangolo di gioco la Fiorentina è alle prese con una questione annosa che rischia di trascinarsi ancora. Il restyling del Stadio Artemio Franchi, impianto simbolo del club, procedendo a rilento ha sollevato malumori tanto all’interno della proprietà quanto in città. Il club viola ha espresso il proprio disappunto per i ritardi annunciati dal Comune di Firenze: «malcontento e sorpresa» si legge nella nota ufficiale. Il cronoprogramma manca e la conclusione dei lavori slitta, tanto che si parla ormai del 2029 come termine ultimo.
In questo contesto, i tifosi della Fiorentina sono “alla finestra” e l’esasperazione è palpabile. La contestazione che serpeggia in curva è alimentata da tutto: errori in campo, assenza di identità, ma anche da un sentimento più profondo di “tradimento” rispetto alle promesse. Lavori al Franchi che non avanzano, un club che sembra impantanato e un progetto tecnico che ha smesso di convincere; tutto questo produce uno strato di delusione che i supporter non intendono più nascondere.
Alla vigilia di Fiorentina-Lecce è spuntato uno striscione dei tifosi viola indirizzato a figura chiave del club (il presidente Rocco Commisso), all’allenatore Stefano Pioli e proprio al Comune di Firenze, a causa dei ritardi nei lavori dello stadio. Lo striscione assume un significato simbolico chiaro: non è solo rabbia per una partita o per un risultato, ma protesta verso decisioni e inerzie che vengono percepite come fuori controllo.
Una frase che sicuramente nasce proprio dall’aria pesante che sta vivendo la città di Firenze, vedendo la propria squadra in fondo alla classifica con soli 4 punti. La combinazione “crisi tecnica + infrastruttura bloccata + delusione dei tifosi” fa sì che domani allo Stadio Franchi, nel match contro il Lecce, sia farcita di tensione e può assumere connotati importanti non solo per la classifica, ma anche per la fiducia interna, per il legame fra squadra e città, per la credibilità del progetto. Il “popolo viola” domani non sarà solo spettatore, ma testimone di un bivio: o si avvia una reazione concreta oppure il malessere rischia di dilagare.
In conclusione: la Fiorentina è in crocevia. Non basta una vittoria per uscire dalla zona d’ombra, serve chiarezza sugli obiettivi, coesione fra società-allenatore-giocatori, e una città che si senta riconosciuta e partecipe. Per i tifosi, lo striscione è stato un’avvertimento forte. Ora la risposta deve arrivare sul campo.
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