Alla pesante batosta subita nell’ultima di campionato si è aggiunto anche il durissimo sfogo del patron: ore caldissime in città
7 Giugno 2025: una data storica per tutti i tifosi di una squadra che, dopo 4 anni di Purgatorio in Serie C, è finalmente riuscita a risalire in cadetteria dopo uno spareggio thrilling con la Ternana, vittima dell’ultimo atto per il secondo anno di fila (nella gestione precedente le ‘Fere’ avevano perso il Playout per restare in Serie B col Bari).

La gioia incontenibile per il ritorno nella seconda divisione italiana di un club (il Pescara) che di tanto in tanto si è anche affacciata al massimo palcoscenico della Serie A ha riacceso l’entusiasmo di una città intera e del suo storico patron Daniele Sebastiani.
Il quale, per non lasciar nulla di intentato, ha chiamato a corte Vincenzo Vivarini, già brillante artefice del miracolo Catanzaro e tecnico apprezzatissimo per il suo gioco spettacolare ma anche redditizio. Un uomo che, nelle intenzioni e nelle idee del presidente, avrebbe dovuto tracciare lo stesso solco di un certo Zdenek Zeman. Uno che a Pescara ha scritto pagine leggendarie nella storia dei biancazzurri.
L’impatto con la nuova categoria non è stato però a dire il vero indimenticabile, almeno finora. Pur non essendo compromesso nulla, gli abruzzesi occupano la 17esima posizione in classifica, in piena bagarre retrocessione, con l’Empoli sopra di tre punti che al momento sarebbe l’avversaria dei ‘Delfini’ in un ipotetico spareggio per evitare la retrocessione in C.
L’ultima sonora sconfitta maturata a casa di un Palermo mai così brillante e prolifico come nella gara contro il club pescarese, il presidente ha tuonato con toni e termini mai uditi in precedenza. La situazione potrebbe farsi complicata anche per l’allenatore, mai in discussione nelle precedenti settimane.
Vivarini appeso ad un filo: Sebastiani è una furia
“Mi sono rotto le scatole. Non voglio rifare la stessa fine come ai tempi di Massimo Oddo. Ci ho messo 4 anni per tornare in B. Mi devono sparare prima di non salvare la squadra. Mi sono rotto il c….“, le eloquenti parole di Sebastiani al termine della brutta figura rimediata al ‘Barbera‘.

E semmai qualcuno abbia pensato che lo sfogo fosse solo figlio del momento, della sconfitta appena patita, il numero uno ha rincarato la dose nelle ore successive, parlando ai microfoni di ‘TG8‘.
“A mente fredda non solo farei lo stesso sfogo di Palermo, ma rincarerei pure la dose. Ho sempre chiesto una sola cosa a tutti gli allenatori, ovvero che tipo di lavoro fanno. Io non sono contento del lavoro fisico che stiamo facendo. Mi auguro ci sia una sterzata, un cambiamento insomma. Se qualcuno crede che va bene come stiamo facendo, per me può finire qui. Ultimatum con il Monza? No, sappiamo che sono gare proibitive. Ma non voglio vedere che camminiamo in campo come fatto nel secondo tempo di Palermo“, ha tuonato nuovamente l’imprenditore.
Per mister Vivarini, insomma, si avvicina la fatidica ultima spiaggia per salvare la panchina. Molto probabilmente, ironia della sorte, sarà la gara del 21 novembre contro il ‘suo’ Catanzaro a decidere la sua sorte.