Una perdita devastante per tutti i tifosi di Formula 1, in particolar modo quelli italiani della vecchia generazione: peccato non averlo visto in Ferrari
Ci fu un momento in cui il binomio con il Cavallino Rampante sarebbe potuto funzionare alla grande, ma i malintesi con il Drake, Enzo Ferrari, impedirono il matrimonio. Anche i più giovani lo avevano conosciuto tramite la televisione e una magnifica trasmissione.

Quando parliamo di Formula 1 spesso ci ritroviamo a rimpiangere i tempi andati, le epoche dei grandi campioni, dove la differenza la facevano ancora il manico e il pedale più dell’elettronica e la tecnica. Ci sono stati anni infarciti di campioni, fenomeni del calibro di Senna, Hunt, Lauda, Prost, Schumacher, Villeneuve (padre e figlio), citati in ordine temporale sparso.
Molti di questi li aveva intervistati, commentati e avvicinati durante la sua trasmissione principe, quel Grand Prix che fece scuola tra gli anni ’80 e ’90 sulle reti Mediaset. Stiamo parlando dell’immenso Andrea De Adamich, che se ne è andato alla veneranda età di 84 anni, dopo aver vissuto una doppia esistenza, prima da pilota e poi da presentatore. Berlusconi aveva intuito le sue qualità e gli affidò la Formula 1 in chiaro su Italia 1. Un bel successo di ascolti che proseguì anche dopo aver perso i diritti (e prima di acquisirli).
Addio al grande Andrea De Adamich: l’ex pilota e conduttore tv se ne va a 84 anni
De Adamich, però, è stato anche un grande pilota, prima che un grave incidente in pista nel 1973 lo costrinse al ritiro (frattura di entrambe le gambe). Ha corso con Ferrari, March, McLaren e Surtees, tra il 1968 e appunto il 1973, purtroppo senza mai centrare una vittoria. Dalla Formula 2 alla Formula 1, fino alla scuola di guida sicura e accademia di guida a Varano de’ Melegari (dove si è spento circondato dalla famiglia).

Aveva avuto anche l’occasione di correre in Formula 1 con la Ferrari, dopo aver preso parte al Gran Premio di Spagna (non valido per il Mondiale). Aveva un contratto con la Rossa ma il Drake lo scaricò e lo stesso De Adamich, in un’intervista di qualche tempo fa commentò così: “Durante la conferenza di fine anno, disse che gli avevo mandato un telegramma in cui annunciavo di aver firmato per l’Alfa Romeo. Un’invenzione. Quando tornai e andai da lui mi propose 8 gare in F1 e tutta la stagione in F2, ma io non sentivo più la sua fiducia, dissi no grazie e me ne andai”. Un misunderstanding che gli era pesato molto nel corso della carriera.